lunedì 30 gennaio 2012

UOMINI MESTRUATI

A meno di non essere particolarmente disturbata da certi discorsi, o di essere costretta per lavoro, evito generalmente di prendere questioni e controbattere a certi uomini.
Stamattina, per lavoro, mi chiama un tizio con la pretesa di trascinare una sterile polemica in merito ad una cosa che io ho scritto e lui non ha letto, e che perciò la volta scorsa gli ho fatto notare.


- "Comunque (con tono sostenuto, ma forse non serve neanche specificarlo), solo per correttezza (per favore, non scomodiamo Santa Correttezza invano), le voglio dire che io sono andato presso l'indirizzo che lei stessa mi ha indicato nella sua lettera, e che quindi non era sbagliato come dice lei. Lo leggo qui: bla bla bla."


- "Guardi, mi sembra strano quello che mi dice. Comunque, se gira la pagina, troverà che ho indicato un altro indirizzo, quello che mi sta dicendo non è esatto".

- "NO NO, lei ha scritto così, lo leggo qui!!! (e, girando la pagina e forse leggendo l'indirizzo giusto) Probabilmente è stata poco chiara nell'esposizione".


(Che gli vuoi rispondere a uno così, che ti chiama per fare questioni inutili per entrambi, smentendo a chiacchiere cose che sono messe per iscritto, mentre ti stai godendo una sacrosanta mezzora al sole, ad ora di pranzo, perchè hai finito di lavorare presto, stamattina?)

 - "Probabilmente ha ragione, mi sarò espressa in modo equivoco. Va bene allora se ci vediamo nel luogo X? Le confermo nel primo pomeriggio..."


- "ECCO! Lo vede allora che lei..."


(Oddio, basta!!! E mollami!!!)

- "La richiamo nel pomeriggio, arrivederci".





Ma quand'è che me ne arriva uno sano?
A chi devo fare domanda in carta da bollo?

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