lunedì 27 febbraio 2012

L'AFFIDABILITA'

Se l'affidabilità avesse un prezzo sarei ricca.
Se avessi fatto davvero un affidamento incondizionato sulle persone, invece, a quest'ora starei in mezzo ad una strada.
Tanto sono affidabile (pare), tanto non mi fido (e a ragion veduta) di nessuno.
Neanche di me stessa (e per ovvie e consolidate ragioni).

Se non fosse che per motivi contingenti ho dovuto chiedere ad una collega di sostituirmi per un lavoro importante, poichè nello stesso giorno sarei stata impegnata altrove, sempre per motivi di lavoro.
Costretta a fare affidamento, ma non fidandomi, mi sono parata le spalle chiedendo la cortesia di sostituirmi, all'occorrenza, anche ad altri colleghi, che si sono prontamente resi disponibili considerata la questione spinosa. Quasi all'ultimo minuto decido di delegare un collega al posto della collega:

"Senti, non importa per dopodomani, non c'è più bisogno che vai tu, va il collega..."
"Ah, ma tanto io non ci sono quel giorno".
"Ma come, quando ti ho chiesto mi avevi detto che andavi tu, che non c'erano problemi! E poi scusa, perchè non me l'hai detto  quando ti sei ricordata che non c'eri per farmi organizzare diversamente?"

Non mi ha risposto.
E' rimasta a guardarmi come se io stessi parlando dalla Terra e lei stesse ascoltando dalla Luna.
Il menefreghismo più totale.
Lo straniero di Camus, la stessa folle apatia.
E non è la prima cartuccia che spara e va a vuoto.
La cosa che mi fa vergogna per lei è che le ero amica, e l'ho sostenuta e difesa anche a sua insaputa, ricevendo come corrispettivo pugnalate feroci dietro la schiena.
E per che cosa, poi?
Lo sa solo lei.
Magari è soltanto perchè non le serve più la mia amicizia.
Del resto, da chi rispetto ai rapporti umani ragiona in termini utilitaristici non ci si può aspettare altro.

Quanto a me, non posso che complimentarmi con me stessa.
Per lo meno non ci rimango parecchio male come mi capitava in passato.
E non rimango come una sprovveduta in balia degli eventi.
La mia trasformazione in cuore di sughero comincia a sortire qualche effetto utile...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Cuore di sughero... mi piace questa espressione!

.come.fossi.acqua. ha detto...

primo, si vede che la cattiveria altrui e il dispiacere che ne deriva sono un'ottima fonte di ispirazione! ;-)

Patalice ha detto...

...sai che non ne vale proprio la pena di "darla vinta" a chi ti vuole cuore di sughero?!

Patalice ha detto...

...sai che non ne vale proprio la pena di "darla vinta" a chi ti vuole cuore di sughero?!

.come.fossi.acqua. ha detto...

patalice! ma tanti auguri innanzitutto!

non è che gliela do' vinta, è che ero stufa di farmi male.

io la fiducia riesco ad ottenerla facilmente dagli altri, ma è da un pezzo ormai che non riesco più a darne.

e non so davvero fino a che punto sia una scelta consapevole, un mero artifizio, o quanto piuttosto un banale meccanismo di autodifesa...

ma mi va bene così, sai?

adesso va bene così.

ogni tanto bisogna alzare le difese, non si può sempre incassare zitti e muti.