mercoledì 14 marzo 2012

GRANATE, BOMBE A MANO E RAMOSCELLI D'ULIVO

- "Puoi accompagnarmi per favore, devo parlare con quel tipo, devi essere presente anche tu... Devo stabilire un po' di cose, contrattare. Ho intenzione di impostare il discorso così e cosà, mi raccomando, non essere disfattista, appoggiami, non remarmi contro".
- "Ok..."
Dopo il lancio della prima granata, mio padre "inaspettatamente" (!) si è buttato nel discorso con un ramoscello d'ulivo.
Butto una bomba a mano alla cieca.
Altro ramoscello d'ulivo.
Rilancio e prendo le mie posizioni, decisa.
Passo volutamente per la cattiva della situazione, contando sul temperamento offerto dalla presenza di mio padre e dagli inopportuni ramoscelli d'ulivo che so con certezza utilizzerà per addolcire il tenore del discorso e rabbonire il mio avversario.

Alla fine, come avevo pianificato, abbiamo chiuso il discorso in pari.
Chè per tendere ad una precaria parità (una tregua, non la pace) e raggiungerla, tocca lanciare e rilanciare argomenti come si lanciassero granate e bombe a mano, mica no.
Mi piacerebbe avvalermi dell'aiuto di mio padre, del suo sostegno in certe cose.
Ormai ho imparato.
Sfrutto la psicologia inversa.
Che stronza che sono.
A pensare che se mi scopre è la fine, mica per i sensi di colpa.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come diceva la canzone "mettete dei fiori nei vostri cannoni...".

Serena S. Madhouse ha detto...

Non è che il tuo babbo s'è confuso è pensava che fosse la domenica delle palme?! (che poi non ho mai capito che cosa c'entrino le palme con gli ulivi..)
comunque credo di capire la situazione..
io e il mio babbo siamo uguali iedentici di carattere eppure ..sempre agli opposti quando c'è da discutere qualcosa...
magari poi si dice la stessa cosa e intanto volano molotov e bombe sipe (di quelle che esplodono in mano a chi le tira che fa tanto made in italy..)