venerdì 30 marzo 2012

RASSICURAZIONI

Io non mi fido più di niente e di nessuno.
Io ho un serio problema con me stessa.
Io non credo a nulla nè ho alcuna voglia di crederci.
E so benissimo quando è cominciato questo ateismo esasperato.
So a cosa imputarlo.
So che non ho superato nulla e che probabilmente mi serve ancora tempo per recuperare gli ultimi cocci.
Si, ma quanto ancora?
A meno che questa rottura che mi porto dentro non sia stata determinata dal passaggio alla maturità.
Ecco, forse questa potrebbe essere la spiegazione più convincente.
Nel momento in cui ho messo del tutto da parte la fiducia sono cresciuta.
Oppure nel momento in cui ho dovuto mettere da parte la fiducia che come una cretina avevo mal riposto sono dovuta crescere.
Dovrei tenere presente il fatto che altre volte mi è andata bene, ma come al solito ci si sofferma di più sulle negatività che sulle cose belle.
Oggi ho fatto una cazzata.
Forse rimediabile, forse chissà.
Non mi fido.
Mi viene da strapparmi i capelli per quanto sono diventata malfidata.
Non riesco più a distinguere neanche le situazioni.
Come si fa a tornare indietro alla beata ingenuità?
E cosa c'entra tutto questo con il crescere, quando in realtà credo di essere regredita?
Mi manca la fede e non parlo solo di dio.
Mi manca la fiducia nelle persone.
E sono stanca di dovermi guardare le spalle in questo modo.
Le spalle, di fronte, di lato, di sotto.
Vorrei rilassarmi e l'unica cosa che mi viene in mente è la cosa sbagliata.
Che mi viene di getto, di stomaco e che se la scrivo magari evapora, magari si rafforza.
Magari è meglio smettere di pensarci.
Magari è il caso di chiuderla qui, e basta.
Ma magari voglio continuare a coltivare, tra tante cose, l'unica che non ha alcun senso ma che mi fa stare bene.
Bene da starci male, che se ci penso... se ci penso... per la miseria... mannaggia a me...
Ecco come una cosa bella può diventare una via di fuga o confondersi con una via di fuga, ed io non voglio che sia così.
La correttezza, almeno nei confronti di me stessa, mi divora ed è assorbente rispetto a qualunque altra considerazione.
Ed è l'unico punto cardinale sul quale punta la bussola che ho in dotazione.


4 commenti:

ha detto...

è interessante quello che scrivi verso la fine, della cosa bella che diventa una via di fuga... ci vuole una grande lucidità ed onestà interiore per scrivere una cosa così, che sembra quasi un'autocritica... o almeno un monito che ti fai da sola.

.come.fossi.acqua. ha detto...

pi, ci vado sempre con la mano pesante, con me stessa.
ma mi concedo sempre quello che voglio, compenso così.

le vie di fuga sono una splendida cosa, ma sono mesi ormai che non ne prendo.

il mio autocontrollo, almeno in questo, è ai massimi storici ;-)

ginocchiaapunta ha detto...

io non so nulla. ma mi capita spesso di pensare che quando le cose si rompono, restino solo le macerie. e queste siano la nuova materia con cui costruire per andare avanti. ma le mie son solo suggestioni. mie.

.come.fossi.acqua. ha detto...

g.a.p. suggestioni o no, tocca guardare sempre avanti ;-)

e i cocci rotti mi piacerrebbe spazzali via, ma chissà perchè qualcosa rimane sempre.