venerdì 4 maggio 2012

L'ULTIMO COMIZIO

Rientro nel mucchio di italiani che questi giorni andrà a votare.
Rientro nel ristrettissimo gruppo di italiani che non avanza piaceri e favori da nessuno, il che si traduce nell'assoluta libertà di voto.
Sono fuori dalla compravendita dei voti, dalla restituzione di piaceri, dalle spese del supermercato portate a casa, dalla concessione di case popolari e lavori da bidello, vigilino, cancelliere, impiegato del comune o di enti pubblici e quanto altro.
Il voto non voglio darlo a chi mi promette cure miracolose per la situazione che sto vivendo con la mia famiglia, che pure la faccia come il culo ancora porta certa gente a riempirsi la bocca di parole prive di senso e di riscontro, oltre che di legalità.
Non a chi ammicca e prospetta possibilità di vario genere per agevolarmi sul lavoro.

Stasera ho partecipato ad un comizio, più che altro per cortesia nei confronti di un amico che si è candidato.
Io porto "Tizio", mi fa uno.
"Sai, perchè è il male minore, perchè gli altri..."
Si, anche lui, quello che porti tu, è stato abbarbicato alla poltrona comunale ad elargire posti di lavoro pubblici ai suoi stretti congiunti (si, gliel'ho detto proprio in questi termini).

Quello che vuole la stragrande maggioranza delle persone non è un cambiamento, ma razzolare quanto più possibile nell'immondezzaio della corruzione, del clientelarismo e dell'illegalità.

Io voglio votare chi lavora, e che lavori come lavoro io, come un disperato.

2 commenti:

AdrianaMeis ha detto...

stasera pensavo proprio a questo: quanto mi sento fortunata che per quest'anno non devo votare il male minore? Tanto.

.come.fossi.acqua. ha detto...

michi, è già inaccettabile dover avere alternative tra i mali minori e non poter scegliere ciò che è meglio per se stessi e la collettività in generale.

ad uscire fuori dal proprio risicato orticello ce ne vuole... ;-)