giovedì 5 luglio 2012

BIANCA COME IL LATTE

E invece è pina colada.
Che sa quasi di latte, per capirci.
O possiede pressappoco la stessa gradazione alcoolica.
Una fregatura.
L'ho comprata, mentre ingannavo il tempo aspettando che passasse l'ora per la stampa delle foto che ho portato al negozio.
Circa 4 anni o giù di lì di viaggi, cazzate, incontri, amori, amicizie, avventure, meraviglie viste e vissute riassunti in 300 foto.
Le ho metodicamente sistemate negli album.
Le ho toccate, una per una.
Le ho ricordate e riposizionate nel loro tempo, il passato.
Alcune sono magnifiche.
Gioiose, vive, colorate.
Anche quelle sulle quali non mi soffermo troppo per non farmi trascinare nel gorgo dei sentimenti, inclusi quelli più contrastanti.

Oggi ho dato l'ennesimo assalto ad una fottutissima recidiva.
Sono diventata l'insolita guardiana della precaria salute di quella palla di pelo che tollera con benevolenza e fiducia il mio amore folle ed incondizionato.
Mesi che valgono anni, mi sento dire, è già tanto quello che sono riuscita a fare.
La tempestività che conta, ed il fatto di essermene tempestivamente accorta anche stavolta.

Il mio cuore è di nuovo in subbuglio, e nero come la pece.
Roba che neanche la pina colada al latte lo sbianca.

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