venerdì 13 luglio 2012

DATEMI UNA MONTAGNA...

Sto lavorando da matti.
Le ultime settimane di luglio sono terrificanti, il caldo snervante, il mio umore pessimo, le cose da fare ancora troppe, i colpi da parare sempre in agguato.

In tutto questo marasma esistenziale e lavorativo ho portato a termine un progetto importante che coltivavo con enormi sacrifici da parecchio tempo.
Più che altro per tenermi impegnata e scaricare mentalmente e fisicamente il surplus di adrenalina, rabbia e dolore.
Ho sollevato e trascinato cose pesantissime, con un'energia che se ci penso mi spaventa.
"Datemi una montagna e ve la sposto", disse qualcuno.
Il risultato è soddisfacente, ma mi riservo di affinarlo nel tempo.
Salvo qualche dettaglio, il grosso è davvero fatto ormai.
Goccia a goccia ho scavato la pietra.

Sempre in questo periodo, mi sono incazzata come una belva per rivendicare ciò che mi spetta.
La verità è che non mi frega e non mi è mai fregato di indossare la veste di una femminilità che non mi appartiene.
Non sono mai stata una tipa remissiva, docile, accondiscendente.
Se vivo, mi difendo, contrattacco e indosso i pantaloni meglio di un uomo e questo costituisce un problema per qualcuno... che si fottesse.
Non debbo scusarmi per la mia caparbietà o per la mia forza.
Vado avanti, e ci vado a modo mio.

Nessun commento: