Il dolore
è un morso
dato nell'incoscienza,
azzanna
con estatica furia,
trapassa
ingordo e vigliacco
e cerca sangue,
strappando carne viva
come fosse soltanto carta.
Un dolore che getta il cuore
come
un inerte
straccio consunto
nella follia dello sconforto
e lì, in quella solitudine impervia
lo abbandona,
obnubilato dalla foschia
delle lacrime
che imperterrite sfuggono
alle palpebre gonfie.
Questo dolore è
l'infausto premonitore
di un addio
al quale non oso avvicinarmi.
E' codardia
tracannata insieme ad egoismo
fino ad affogarvi il respiro più profondo
che il corpo riesca a concedermi.
2 commenti:
E' ciò che sto provando io ora.. Non oso dire quell'addio ed il dolore e' fortissimo.
Grazie ...
mi spiace vaty.
anche il mio dolore è insopportabile...
cerco di smaltirlo, ma con pochi risultati fino ad oggi.
mi manca l'aria per respirare in certi momenti, e non tanto per dire.
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