lunedì 5 novembre 2012

Walking home in the rain


In cielo, frammenti di azzurro vengono cancellati dall'addensarsi delle nuvole cariche di pioggia.
Per strada ho guadagnato un ritardo sul lavoro di circa mezzora perchè un manipolo di gente manifestava in strada contro la crisi economica che polverizza gli ultimi posti di lavoro, nella splendida zona in cui vivo.
A lavoro, una confusione e una folla inauditi ovunque, ho dovuto parcheggiare la macchina ben oltre la distanza consentitami dai tacchi vertiginosi che proprio stamattina ho deciso di indossare.
Novembre è un mese rognoso e fino a dicembre sarà una vana corsa contro il tempo e le avversità e le scadenze.
Il trasferimento è agli sgoccioli, ma i lavori che debbo fare ancora no.
Sostanzialmente, mi ridurrò a vivere in un cantiere aperto.
Un cantiere dove ho già bivaccato con le amiche con pranzo al sacco e musica.
E dove conto di bivaccare con tutti gli amici cui farà piacere venirmi a trovare.

Il piccolo passo che sto facendo è ad un soffio, e tremo, ma non mi ritraggo.
Più che un granchietto con la casupola dietro le spalle, mi sento una stella marina con una punta spezzata: anche volendo ritrarmi non saprei dove farlo.
La scelta obbligata e che pur mi impongo, le difficoltà che soffro, voglio convincermene, sono solo uno stato mentale.
Al contrario di una impossibilità fisica irreversibile, con un po' di dedizione e cura conto di superarlo.
Magari se mi va bene, riesco a pescare abbastanza a fondo, dentro me stessa, da recuperare anche il cadavere fossile dell'ottimismo che non ho mai avuto se non per brevissimi attimi di follia.

4 commenti:

ginocchiaapunta ha detto...

sorrido.
ché dal mio angolo di esilio ti porterei una buona bottiglia da stappare per festeggiare il cantiere e ascoltarti chiacchierare.

.come.fossi.acqua. ha detto...

g.a.p. bisogna non essere allergici alla polvere, che ce n'è a quintali ovunque :))))

sei gentile, comunque, grazie del pensiero.

Damiano Rossi ha detto...

la polvere poi si deposita e dal pavimento la puoi togliere.... ma quella che si annida nel cervello .... quella...beh , la conosciamo tutti, è perennemente in volo... dobbiamo solo cercare di non farla entrare.
un abbraccio.

.come.fossi.acqua. ha detto...

damiano, la cosa buffa sai qual è?
che stavo per pubblicare un post proprio sulla polvere, quando poi ho desistito relegandolo a "bozza" e pubblicando invece questo.
hai risposto ad entrambi, in sostanza, senza saperlo.