mercoledì 20 marzo 2013

QUANTO A FONDO?


Fino a perdere coscienza del respiro.
Fino ad affogare.
Nell'illusione e nell'incoscienza di amori sovversivi, che tali realmente non sono.
O forse lo sono solo di riflesso, l'ombra specchiata della mia immagine che si muove a ridosso delle categorie riconosciute, cui si ostina a non volere appartenere, e contro cui preme.

E ho voglia di scendere ancora...
Quanto a fondo?
Quanto a fondo posso immergermi ancora, dentro me stessa?
Quanto ancora posso riuscire a scavare e seppellire?





4 commenti:

red ha detto...

un cammino, il tuo.
non ti accorgerai del fondo toccandolo.
ma perché è quello il momento cui smetti di scendere.
e riprenderai a salire.
oppure acqua a pieni polmoni, per rinascere più simile a te stessa.

AdrianaMeis ha detto...

il problema del fondo è proprio quello...cominci a scendere e vieni risucchiata da questa voglia di andare ancora più a fondo...e sinceramente delle volte è pericolosissimo!

.come.fossi.acqua. ha detto...

red... passo da altezze vertiginose a macabri abissi con una facilità vorticosa.

non riesco a darmi una regolata.
non ho voglia di darmi una regolata.

.come.fossi.acqua. ha detto...

michi, boh.
si potrebbe leggere in chiave di sperimentazione.
senza connotazioni necessariamente negative.
è da un po' che l'adrenalina mi sostenta, e va bene così.
magari sto solo posticipando ad oltranza il giorno del riposo...