lunedì 29 settembre 2014

QUELLO TUTTO CASA E CHIESA



Ho ceduto all'insistenza e ho acconsentito ad incontrare un tipo per un caffé.
Una sorta di mezzo appuntamento al buio.
Non chiedetemi perché, avevo tempo libero e un bisogno urgente di distrarmi da certi pensieri che mi stavano fagocitando.


Lui é esattamente come l'immaginavo.
Forse un po' piú alto.
Decisamente piú carino.
Due dettagli per me fondamentali depongono a suo sfavore.
É un tipo casa, chiesa e lavoro.
E passi per il lavoro, ma casa e chiesa non sono pratiche che mi appartengono.
La chiesa soprattutto.
Inoltre, mi disturbano la voce, la cadenza ed il modo di gesticolare.
Sono particolarmente attenta all'espressione della personalitá in generale, anche sotto forma artistica, ammetto pochissime eccezioni.
Lui, purtroppo, non é una di queste.


"Sei uscita con X?"
"Si"
"Il dott. X"
"Si, lui"
"Quel bel ragazzo, quello che somiglia a quel personaggio della tv?"
"In effetti non ci ho fatto molto caso"
"Quello che lavora lí, di buona famiglia etc etc..."


Ecco, se fossi quel tipo di persona che bada a certe cose, un uomo cosí non dovrei farmelo scappare.
Laureato, lavoratore, livello culturale e intellettuale vagamente al di sopra della media, di buona famiglia, benestante, single, serio, timorato di Dio.


Tutte cose molto interessanti per una come me.


Certo, come no...


Quel po' che ci sono stata a chiacchierare non sono riuscita a trovare in lui qualcosa che mi attraesse.
Non un motivo per sorridergli in modo accattivante, per convincerlo subdolamente a chiedermi di rivederci.


La cosa divertente é che qualcuno si fa meraviglia del fatto che declini certe possibilitá.
Come se fosse d'obbligo cimentarsi in certi rapporti perché sulla carta ci sono tutti i presupposti.
Dannazione, peró, io i presupposti non li riesco a concepire su carta.
L'istinto ha taciuto tutto il tempo.
Il che é indice del fatto che non c'erano motivi per cui si risvegliasse e si agitasse.


Per contro, mi basta leggere un "online" su whatsapp per andare in fibrillazione.
L'istinto, maledetto, mi sta sabotando!
E allora lo frego ed evito di connettermi.
Quanto meno evito di espormi al virus della malattia piú assurda degli ultimi anni.
Quella che induce la gente a controllare visualizzazioni e accessi altrui su whatsapp, sussultando per delle fesserie atomiche.


Ecco, io per un po' vorrei evitare di sussultare.
E quindi addio all'abuso di whatsapp, al cazzeggio gratuito, all'infinito numero di messaggi gratuiti.
Ritorno all'ovile degli sms, decisamente piú rassicuranti...





4 commenti:

Paolo.81 ha detto...

Non c'è niente da fare. Anche se razionalmente tutto dovesse coincidere... poi la questione "a pelle" è una variabile che fa saltare il banco e che decide le proprie regole fottendosene di tutto il resto.
Ed è così che ci piace, no?

.come.fossi.acqua. ha detto...

Paolo... E chi lo sa...
A me piacerebbe che certe cose scorressero naturalmente, senza forzature.
Razionalmente quadrano un sacco di cose.
L'istinto peró non vuole sapere ragioni.
E nell'autogestione psico-fisica che sto vivendo, l'istinto ha il netto sopravvento sulla ragione e sulla ragionevolezza...

Paolo.81 ha detto...

Allora l'autogestione non sta funzionando.

.come.fossi.acqua. ha detto...

L'autogestione funziona alla grande.
Non rispondo delle mie esigenze né delle mie azioni...
Il tipo casa e chiesa non é ricompreso nell'ambito delle esigenze né quale destinatario di azioni.
Ho deciso che lo presento ad un'amica...