venerdì 14 novembre 2014

TI STA GUARDANDO



L'ho riconosciuto da lontano, la maglietta sottile di cotone, il sorriso smagliante, gli occhi puliti.


Mi aveva detto che ci saremmo visti, in questi giorni, ma l'avevo dimenticato.


L'ho salutato con sincero affetto, ho notato la sua stanchezza.


Era in compagnia.
Ero in compagnia pure io.
Mi sono allontanata poco piú in lá a prendere un caffè.




"Il ragazzo che hai salutato qui fuori ti sta guardando da che ti sei seduta", mi dice la persona al tavolo con me.


"Si... Me ne sono accorta...", dico, facendo finta di nulla e volgendo gli occhi nella direzione opposta, sorridente.


"Ti sta guardando in modo insistente da un po'... Sta cercando di richiamare la tua attenzione...", continua a dirmi.




Ho pagato il caffé e sono andata via salutando tutti.


Se vuole, sa come e dove cercarmi.
Se avesse voluto, peró, l'avrebbe giá fatto.
Siamo entrambi assestati sul "vorrei, ma non posso/voglio", ciascuno per ovvi e validi motivi.
Ho forti dubbi anche mentre ne scrivo.
In realtá sarebbe meglio non mi contattasse...

















2 commenti:

Anonimo ha detto...

le tue storie sono sempre avvincenti :-) ma spesso non si capisce il finale ;-) è il tizio di cui hai scritto ieri?

.come.fossi.acqua. ha detto...

... Grazie :)))
Sono le cose banali che mi accadono giorno per giorno.
Il finale non c'é.
E no... Non é il tipo di ieri... Ma ho giá scritto di lui in passato ;-)