sabato 8 novembre 2014

UNA FORESTA BLU



Solo perché siamo sulla terraferma, altrimenti sarebbe mare.
Il movimento, quello visibile e quello impercettibile, é d'onda.
Volevo un po' di luce, ma é venuta via dipingendo.
Volevo armonia, un po' d'ordine.
É un tumultuoso disordine, invece, di quelli sconclusionati, ad essere uscito fuori.
Ho consumato i pennelli sul muro.
Ho infilato i guantini usa e getta per adoperare direttamente le mani, e si sono strappati.
Ho consumato almeno una decina di paia.
Naturalmente non é servito a molto.
Ho le unghie blu.
Pure un po' i palmi delle mani.


Ho ben capito che "ordine" e "opera finita", al momento, non fanno parte della mia esistenza.
Guardando al passato, mi rendo conto che ci sono stati momenti di turbamento estremo, tutti piú o meno superati, confluiti nella scrittura, sui muri della mia stanza, nella musica.


Questo é certamente uno di quei periodi.


Quello che ho modo di osservare é che anche questo turbamento ha subito un'evoluzione.
Si é inasprito.
Gli manca l'innocenza dell'adolescenza, ma conserva la stessa rabbia di allora.
E si é definito nel colore, pure.
É di un blu intenso, di quelli che si trovano in alto mare e che fa quasi paura perché ci potresti affogare.

2 commenti:

sara-sky ha detto...

"solo dal caos può nascere una stella danzante"

.come.fossi.acqua. ha detto...

A volte nasce solo altro caos... Le stelle le vedo ancora parecchio lontane, sono ancora aggrappata alle nuvole...