lunedì 22 dicembre 2014

ANIMALI NOTTURNI NATALIZI



Quando si approssima il Natale o l'estate, esce fuori completamente l'animale notturno che è in me.
Anche quando il giorno dopo ho da lavorare.
Adoro il calore del sole, ma anche il nero della notte, e non saprei scegliere a quale dei due appartengo di più.

Girare fuori orario equivale, talvolta, a trovarsi in contesti estemporanei.
Tali sono i teatri diurni o serali costituiti da strade e locali, svuotati dalla massiccia presenza fisica delle persone, eppure ricolmi del loro passaggio, come se un respiro espresso all'unisono si trattenesse nell'aria, incombendo come una presenza reale.



Cosí, ieri sera ho abbandonato il tepore solitario domestico, il libro, la radio, il camino, tutti i dolciumi natalizi dei quali sto facendo incetta e indigestione, e ho raggiunto un amico affetto da singletudine acuta, scappato da una serata organizzata da innamoratissimi amici in coppia.


Ci siamo infilati nel solito locale di sempre, quello al coperto, a bere una cosa.
Dovevamo trattenerci il tempo di una birretta, e invece abbiamo intrapreso conversazioni varie ed eventuali con un tipo al bancone, intrattenendoci con gli ultimi, abituali avventori, incluso un cane che sembrava un gatto, sino alle 3.


Faceva freddo, nonostante le giacche pesanti, e se non avesse fatto cosí freddo, mi sarei intrattenuta volentieri ancora.


La mia disintossicazione da alcol e sigarette, ridotti entrambi drasticamente, continua in modo proficuo.


Sul far chiacchiere, sul vivere, sul conoscere persone, non riesco ancora a darmi una regola...










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