giovedì 4 dicembre 2014

DI PRESENZIALISMO E DI DICHIARAZIONI AL MONDO



Mi domandavo - e da un bel po' - da quanto tempo non leggo un articolo di giornale degno di questo nome.




Errori di ortografia, refusi, costruzioni illogiche di frasi e concetti sono solo una parte di ció che mina la validitá dei giornali, compresi quelli a tiratura nazionale.


Le notizie sono spesso un susseguirsi di illazioni e smentite, completamente disancorate dalla realtá.


Senza contare il moralismo imperante di certi articoletti, che vorrebbero mettere ordine nelle teste altrui.


Non lo so, io leggo cose che mi lasciano tanto perplessa, che vengono poi puntualmente condivise religiosamente da "seguaci" - e come altro chiamarli! - sui social networks, come se fossero veritá insindacabili.


Quand'è che si é completamente perso il senso critico, in questa nazione?


Come puó essere giustificabile un certo tipo di ignoranza, quando con tutte le informazioni disponibili e accessibili é possibile crearsi una propria opinione, invece di plasmarla sui deliri mal scritti di personaggi dello spettacolo o sedicenti scrittori e giornalisti?


E poi, fermo quanto detto, é davvero necessario esprimersi per dichiarazioni al mondo?
Come se si fosse, che so, capi di Stato, obbligati a dire con solennitá la propria su ogni fatto a rilevanza nazionale o internazionale, o semplicemente su quanto zucchero si decide di mettere al caffé?


Ho letto ieri di un professore di giurisprudenza che biasimava i propri studenti - in modo ironico, ma estremamente pertinente - per avere copia-incollato nei propri status una sorta di diffida a fb sull'utilizzo di tutto quanto pubblicato.
Non occorre essere giuristi per rendersi conto di quanto sia inutile e ridicolo un certo tipo di comportamento.


Personalmente ne ho lette diverse anche io.


Dovrebbero negare l'uso del copia-incolla, per quanto mi riguarda, a parecchia gente.


Un po' di originalitá, e un po' piú di sana informazione, sarebbero sicuramente piú apprezzate.











2 commenti:

Silvia Pareschi ha detto...

Sembrerà banalmente apocalittico biasimare i social network, ma non si può negare che facciano parte di quel processo d'involuzione che stiamo sicuramente subendo.

.come.fossi.acqua. ha detto...

Io credo si facciano strumento al servizio di un tale processo, ma che non ne costituiscano la causa.