venerdì 19 dicembre 2014

LA CENA DI RAPPRESENTANZA: CHE FACCIO, VADO?



C'è una cena di rappresentanza alla quale dovrei - e vorrei, pure - partecipare.
Si tratta di un evento organizzato in ambito di lavoro, al quale parteciperanno diverse persone che conosco, e nondimeno, persone che potrei conoscere ed in ogni caso conoscerò in un futuro prossimo, visti i recentissimi cambiamenti di prospettiva cui personalmente, e come esponente della categoria, sono stata sottoposta.

Il luogo prescelto è quello dove sta virando il mio futuro lavorativo, ed è opportuno che muova passi più consistenti in quella direzione, anche instaurando ed intrattenendo nuovi rapporti sociali.

Immagino che questa cosa che sto scrivendo mi faccia apparire come una fredda calcolatrice, quando non lo sono affatto. In realtà è essenziale, per quanto mi riguarda, curare il lavoro anche sotto tale profilo, sarei una stupida se non ne fossi cosciente e non facessi nulla in tal senso.

A livello esplorativo, stamattina sono andata dagli organizzatori ad informarmi.

Mi conoscono di vista, anche se sono un'esterna a tutti gli effetti, e mi hanno detto che proprio per questa ragione non occorre che garantisca con prenotazione la mia presenza, potendomi presentare direttamente all'evento.

Ho esposto loro che ero in dubbio, perchè avrei un altro impegno e non so se riesco a liberarmi per tempo.

In verità, non ho altri impegni, a parte uno che ho disdetto a prescindere, perchè non avevo voglia di andare.

Ho sondato il terreno con altri colleghi che conosco, per sapere se e chi andava.
Nessuno mi ha confermato, altri, se andranno, lo faranno con i rispettivi compagni e compagne, altri senza, ma in gruppo.

Non ho voglia di organizzarmi con nessuno di loro, in ogni caso.
Sono un po' un "cane sciolto", mi rompono le aggregazioni, e situazioni similari, che trovo vagamente costrittive.
Allo stesso tempo, non ho un compagno, e non saprei scegliere un accompagnatore, tra le persone che conosco, che possa sostenere il tipo di serata.
L'unico che non mi farebbe sfigurare, che terrebbe banco con me e come me, con il quale essere complice all'occorrenza, è mio padre.
Desolante che non mi venga in mente un altro uomo, nella cerchia di amicizie e conoscenze che ho, che abbia le sue qualità. E vorrei essere di quelle donne che hanno un rapporto morboso con la figura paterna, per giustificare simili affermazioni, ma riconosco che non è così.
Il che è ancora più desolante.
Lui mi ha già detto che verrebbe volentieri, e per me sarebbe anche carino portarlo, non mi dispiace l'idea di trascorrerci insieme una serata del genere.

Però, c'è un però.
Non so se andare davvero con papà, oppure da sola.
E non ci sarebbe nulla di male nemmeno nell'ultima ipotesi, per carità, salvo passare per la solita donna che non ha paura di presentarsi sulle sue gambe senza stampelle di sorta.
E, davvero, questa cosa comincia a pesarmi.
L'ultima alternativa è non andare.
Non mi è nemmeno possibile una toccata e fuga, trattandosi di una cena.
Insomma, non so cosa decidere.
E tra poche ore dovrei indirizzarmi in un senso o nell'altro.


2 commenti:

sara-sky ha detto...

magari andare con tuo padre potrebbe essere la soluzione. Siamo abituate a mostrarci forti. Ma se ogni tanto ci appoggiamo un po', non fa male.

.come.fossi.acqua. ha detto...

Lui é entusiasta all'idea di accompagnarmi...

Mi ha appena chiamato per chiedermi cosa avessi deciso.

In ogni caso rientrano entrambi tardi da lavoro.

Stasera decido...

E comunque si.
Sono d'accordo con te.
Non é che non ce la faccio, ma mi sono stufata, tutto qui.