martedì 2 dicembre 2014

MASCHI ORGOGLIOSI



La serata era partita in tuta, senza trucco, spettinata.
Con nessuna voglia di uscire, mi sono convinta che dovevo perché avevo giá dato la mia parola.


Qualcuno, in ogni caso, aveva deciso che stasera, per punizione, mi doveva rodere il culo.
A me!
Come se me ne potesse fregare qualcosa di certe persone e situazioni.


Dopo una sana abbuffata di chiacchiere e iodio in amicizia, sono tornata a casa, ho infilato un vestitino di tutto rispetto, bistrato gli occhi, buttato i capelli da un lato, messo un gioellino sbrilluccicoso al polso.


Dieci minuti circa di preparazione, in totale, e ho raggiunto gli altri.


Per la strada deserta, al volante, la radio quasi al massimo, ho dato fondo a quel po' di fiato in gola intonando qualche pezzo rock.
E "I put a spell on you" di Nina Simone.


Senza voce sono arrivata a destinazione.
Sono scesa dalla macchina con una grinta da belva feroce.
A volte mi capita, stasera in modo particolare.
Con la falcata decisa sono entrata e, toh, per puro caso, becco uno tanto carino che conosco.
"Bene", penso tra me e me, "ho trovato come intrattenermi piacevolmente in chiacchiere".


Qualcuno ha quindi pensato bene di raggiungermi e di intromettersi nel dialogo a due, per recuperare un po' di attenzione.
"Si si", gli ho risposto a qualcosa che ora non ricordo, rivolgendo un'occhiata complice al tipo di fronte.


Chi la fa, l'aspetti, si dice.


Mi doveva rodere il culo, a me, stasera...



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