domenica 25 gennaio 2015

SOSPESA NEL RUMORE



É da oggi che non mollo la poltrona vicino il camino.
I cuscini hanno preso la forma del mio corpo, trattenendola intatta per i brevi istanti che mi sono alzata.
La radio accesa, dei libri, delle conversazioni inutili, la solitudine che mi siede accanto con fare confidenziale hanno ugualmente contribuito a creare un piccolo guscio protettivo nel quale controvoglia mi sono coscientemente chiusa.


Non so nemmeno che musica sto ascoltando.
Non ci bado da ore.
Non mi ero nemmeno resa conto di avere istintivamente abbassato il volume della radio per rispondere ad una telefonata.
Ho sentito all'improvviso il respiro del vento nell'eco che si sviluppa nella canna fumaria, e mi sono risvegliata dal torpore comatoso nel quale sono sprofondata.
Nemmeno i rumori della strada, oggi, sono riusciti a toccarmi.
Ho pensato di alzare il volume della radio, allora, per spegnere tutto il rumore che ho in testa.
Nulla da fare.
Non riesco a sentire nulla, a parte tutto questo contraddittorio riflettere e l'inutilitá di ogni distrazione.
Certe vecchie convinzioni e certi spigoli stanno riaffiorando, e non riesco a non cedere loro dello spazio.
Ho voglia di fumare.
Mi basterebbe alcolizzarmi.
Ho deciso di non fare l'una né l'altra cosa.
Non ho nemmeno fame.
Magari mi preparo un bagno caldo, il mio piccolo rituale aromaterapico illuminato dalla luce delle candele.
Potrebbe spegnere per un po' questo rumore.
Se non fosse che l'acqua é un conduttore fantastico.
E lascia migrare i pensieri, consentendo loro di avvolgere il resto del corpo e stringerlo nella loro morsa, prima di scorrere via.
Da domani la mia vita, per i prossimi sei giorni, sará scandita da un lavoro estenuante, ma finché non sorge il sole, mi resta ancora un po' di tempo da dedicare a me stessa.











10 commenti:

Patalice ha detto...

guarda che avere del tempo da auto-dedicarci non è poi così scontato, quindi godine al mille x mille

.come.fossi.acqua. ha detto...

Pata... Il tuo ottimismo é sempre speciale, e non sai quanto lo apprezzi.
Ma oggi credo di non apprezzare al meglio tutto questo tempo per me...

Apprendista Nocchiero ha detto...

A volte il lavoro estenuante è quanto di meglio ci sia per smettere di pensare a ciò che ci preoccupa davvero.
Per me è così, almeno: trovo nel lavoro un utile mezzo per sopprimere, almeno per mezza giornata, i pensieri che altrimenti mi porterebbero al vino.

Se invece tu riesci a farlo senza che i pensieri di opprimano come un pesante clima tropicale, fatto di umidità e zanzare, allora prendi tutto il tempo che hai e dedicalo a te stessa, senza riserve.

.come.fossi.acqua. ha detto...

Il lavoro é anestetico.
Come lo é il sonno.
Devo inventarmi qualcosa di nuovo.
E programmare un piccolo viaggio...
É l'unico tempo dedicato a me stessa che non mi pesa.

Apprendista Nocchiero ha detto...

Viaggiare... Dovrei farlo, prima o poi ma ho sempre tante altre cose da fare e mi riduco a far dei viaggi in giornata ed il tutto finisce lì...

.come.fossi.acqua. ha detto...

I viaggi in giornata, programmati di sabato, diventano facilmente un week end fuori.
Il mio prossimo viaggio sará appunto un week end.
Ancora da decidere dove, come, con chi, ma so approssimativamente che sará a breve.

sara-sky ha detto...

:) in ogni caso sapersi prendere del tempo per se è una cosa sana e bellissima

.come.fossi.acqua. ha detto...

É stato piú una sorta di ripiego-esigenza che una scelta vera e propria.

Il tempo per me preferisco prendermelo fuori casa.

Pantofolaia non sono mai stata... :(

sara-sky ha detto...

ma se l'esigenza era quella domenica, hai fatto bene ad assecondarla. Ascoltare un pochino se stessi non è sbagliato. Quando esco tanto, so già che è per non "ascoltarmi"

.come.fossi.acqua. ha detto...

Temo di ascoltarmi troppo.
Un po' di silenzio sarebbe un gran lusso, se riuscissi a tenerlo...