mercoledì 4 febbraio 2015

COME ERI DA RAGAZZINA?



Ero una piccola intellettuale famelica e sportiva, incazzata con il mondo.
Negli sport che amavo non avevo rivali.
Me li andavo a cercare tra i ragazzi, perché la mia forza fisica, allora, era pari alla loro.
Parlavo tre lingue, e ne conoscevo la grammatica, che ad oggi ho in parte rimosso, ma non del tutto.
Il mio italiano, scritto e parlato, era vagamente colto, e me ne vergognavo, soffocando, a scuola, le parole ingombranti, e riversandole in fiumi d'inchiostro a casa.
Sui quaderni, sulle vecchie agende, sui diari segreti, sui muri della mia stanza, pure.
Avevo una enciclopedia per ragazzi che conoscevo a memoria, pagina per pagina.
Cosí come i romanzi e i libri, che chiedevo ad ogni compleanno e ad ogni Natale.


Ero di una timidezza patologica.


Poi ho deciso che volevo confondermi con il resto del mondo, perdermi un po', perché non ne potevo piú di quella emarginazione autoinflitta.


Mi sono lasciata travolgere dai primi amori.
Ho cominciato a mettere da parte i libri, la poesia, la scrittura.
Non del tutto, perché talvolta li adoperavo come strumenti per esprimere quello che provavo.
Le corrispondenze amorose di quel periodo sono state gelosamente conservate da un mio ex, secondo quanto mi ha confidato lui stesso non molto tempo fa, convinto che un giorno avrei fatto di tutto quello scrivere un mestiere.


Ho cominciato poi a disprezzare il sistema a conduzione familiare delle scuole frequentate, e a studiare solo quello che gratificava le mie blande aspettative scolastiche.
Ed ero sempre troppo avanti, rispetto alle spiegazioni dei professori, tanto da annoiarmi.
E da distrarmi.


Tempo ulteriore, quello della noia, che dedicavo a studiare altro, portandomi nuovamente avanti rispetto ai programmi stabiliti.


Sono sempre stata un'autodidatta.


"Ero vagamente intellettuale. Un po' timida..."
"A quell'etá?"


Eh, lo so che non é credibile, ma che ci posso fare?

4 commenti:

AdrianaMeis ha detto...

Non so perchè, ma tu hai qualcosa di me. Ecco perché ti leggo! ;)

.come.fossi.acqua. ha detto...

Mi rendo conto della stessa cosa quando leggo te :)))
Un abbraccio!

Apprendista Nocchiero ha detto...

Ognuno è ciò che è. Perché esser qualcosa che non si è? Per chi?
Nessuno merita da noi qualcosa che non siamo.

.come.fossi.acqua. ha detto...

Non lo meritiamo noi per primi.

Come non merito di viaggiare in treno, stamattina, a 30 gradi circa.
A saperlo mi portavo il costume da bagno.
Tra poco svengo.
Sará la volta buona che smetto di scrivere! :))))