lunedì 2 marzo 2015

DOVEVO FARE, STAMATTINA



E invece non ho fatto.
Ho riposato.
Non capita tutti i lunedí di avere mezza giornata libera.


Piove.
Sta piovendo tanto da dimenticarsi il sole.
Da sorprendersi quando l'azzurro all'improvviso spazza via il grigio.


Devo mettermi sotto a sistemar casa.
C'é la possibilità che passi un ospite d'eccezione, a breve.
E se anche non dovesse passare, la mera possibilitá é uno stimolo sufficiente per portare a termine gli ultimi lavori.


Il mio viso, stamattina, ha un'aria rilassata.
Imperturbabile.
Ferma.
Lo guardo riflesso nello specchio del bagno e quasi non lo riconosco.
Eppure sono io.
L'esperienza, in qualche modo, sento che mi pregiudica.
Ho sempre questa incrollabile sensazione, di essere un po' sopravvissuta nel tempo, anche a me stessa.
Con la mia personalissima resistenza alle intemperie, alla fatica, agli eventi della vita.


Non ho fatto altro che tuffarmici sfrenatamente, nella vita, da che ho memoria.


Sento ancora oggi un distacco dal piccolo mondo che mi ruota attorno, che mi fa sentire aliena.
Lo stesso distacco che sentivo da bambina, poi da adolescente, poi da adulta.




E ancora non mi ci sono abituata.
Che stupida...
Ancora mi lascio sorprendere.
Come dall'alternanza del grigio e dell'azzurro.




Degli amici mi propongono da un po' di tempo di approfondire la conoscenza con un tipo.
É vero.
É un bel tipo.
Si é pure spudoratamente avvicinato tentando un approccio abbastanza rude, un po' di tempo fa.
Di quelli che o la va o la spacca.
Non mi dispiacciono gli approcci decisi, a dire il vero.
Non é andata, quella sera.
Sono sgattaiolata via in modo gentile, senza strappi.
Non potevo.
E giusto per non passare per quella che si ritrae sempre a prescindere, stavo combinando con un altro quella sera.
Mi sembrava poco carino giocare con entrambi, nello stesso posto, nelle stesse circostanze.


C'é una rabbia mista a menefreghismo, nel suo modo di fare, che istintivamente mi respinge.
Allo stesso tempo c'é qualcosa di lui che mi intriga.
É la solita attrazione per gli abissi, questa.


E quindi ho ceduto.
Se qualche volta capiterá di andare a bere una roba insieme a questi amici che abbiamo in comune, cercheró di scorticare un po' questa superficie ruvida per scoprire chi c'é realmente sotto.
Ho idea di dover scansare parecchie barriere prima di arrivare ad un preludio di conoscenza.
Non é detto che ci riesca né che poi, all'atto pratico, ne abbia voglia.


Ammetto che a questo punto, dopo una piccola chiacchierata con qualcuno che lo conosce meglio di me , sono peró quasi curiosa di conoscerlo.

























6 commenti:

Rebecca ha detto...

Amo la gente che si butta nella vita, perchè mi assomiglia.
Non c'è miglior modo di vivere con intensità le cose...e di ricevere mazzate nei denti ahaha

Ma va bene così, no? Alla fine se sei fatta in questo modo, c'è poco da fare per cambiarti. :)

Io voglio dettagli sui 'sti tizi eh! :)

.come.fossi.acqua. ha detto...

Le mazzate sui denti fanno male...

Non posso dettagliarli maggiormente, che se passano di qui e si riconoscono, mi salta l'anonimato! :)))

sara-sky ha detto...

Già il fatto che ti abbia incuriosita è positivo :-)
Bonne chance!

.come.fossi.acqua. ha detto...

É interessante, non posso negarlo...
Chi lo sa...
Magari ci si conosce, magari non capita.
Stiamo tutti sotto un cielo. ;-)

sara-sky ha detto...

esatto...ma quella curiosità, quella molla, sono così piacevoli!

sara-sky ha detto...

esatto...ma quella curiosità, quella molla, sono così piacevoli!