I raggi del sole sono cosí caldi, dopo tanta pioggia...
Ed io non rientro a casa.
Resto al mare per caffé, aperitivi, pranzi fatti di panini e gelati.
La sabbia che si adagia sugli stivali é asciutta, e va subito via.
Sono distratta.
Sono stata concentrata cosí tanto tempo...
Aspetto il primo bagno della stagione.
E il primo giro in barca.
E che la pelle diventi ambrata.
E che il sole tramonti sulla sabbia.
8 commenti:
...
:-)
Te sei gente di mare dentro, per certi versi, k :)))))))))
Il mare che continua a chiamare... non parlarmene. Io sono nata al mare (l'oceano, a dirla tutta), e per quanto ami la grande città che mi ha accolta come casa, non posso non sentire il richiamo delle onde.
Ps. che poi "gente di mare" mi fa venire in mente Raf e fa tanta malinconia perché da bambina mio papà me la canticchiava sempre quando andavamo al mare. Appunto.
All'inizio c'era quella canzone lí, vero.
Poi la definizione si é riempita di significati.
Sino a diventare una categoria della quale, per una volta, mi sento di far parte.
Il mare è sempre così vicino e così lontano al tempo stesso, ai miei occhi. Lavoro a 20 metri dal mare e sembra che potrei toccarlo allungando un po' la mano ed invece devo aspettare...aspettare...
oh....
:-))))
Io pure lavoro vicinissima al mare...
Peró vuoi mettere la consapevolezza di raggiungerlo in un attimo, che la distanza é ampiamente colmabile?
;-)
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