domenica 15 marzo 2015

LIBRERIE MALEDETTE



Ero uscita per andare a prendere un regalo in libreria.
Ho preso dagli scaffali l'inedito ultimo di Terzani e "Un indovino mi disse", libro con il quale l'ho scoperto e me ne sono innamorata.
So per certo che non li ha letti e mi prendo la briga di introdurlo al magnifico mondo di uno dei miei scrittori preferiti, del quale diverrá a breve, se sará fortunato, letteralmente dipendente.
Spero che apprezzerá la scelta.


Dovevo prendere solo il regalo.
Solo quello.
Sono tornata a casa con quattro libri per me.
E ho lasciato l'ultimo di Terzani - ho cominciato a leggerlo e mi ha subito travolta - perché preferisco prenderlo in edizione economica.
E per fortuna mi ha raggiunta un' amica per un caffé, altrimenti avrei continuato a prelevare dagli scaffali grondanti di libri che ancora non ho letto e di cose che devo ancora sapere, scoprire ed imparare.


Ho dovuto prendere "Tu, mio", di Erri De Luca, perché mi aspettava.
Perché é una vita che lo aspetto.
Perché dovevamo incontrarci di persona, faccia a pagina, e non piú per caso, attraverso citazioni sparse qui e lí.
Ho qualche aspettativa che spero non venga tradita.
Giá che c'ero, mi sono letta anche il libro sulla questione della Tav, nella quale si ritrova coinvolto lo scrittore, pendendo un procedimento penale nel quale é imputato.
Non riesco a pronunciarmi in merito in modo netto né a prendere una posizione univoca.
Certamente, bisogna prestare profonda attenzione alle proprie esternazioni, pubbliche quanto private.


Fitzgerald e la sua "Tenera é la notte" é un altro appuntamento, più volte mancato ma sempre agognato, che non potevo più mancare.
C'é qualcosa, della sua scrittura che mi cava le viscere dal corpo e me le rende bagnate di pianto.
Un pianto celestiale.


Stavo per andare via, quando ho visto un libro a 5,00 euro circa, dall'altisonante titolo "Il faraone".
Come libro da cazzeggio mi sembrava carino e mi sembrava lecito concedermelo.


E quindi stavo per andare davvero via quando ho visto il bel faccino di Jimi emergere dallo scaffale del reparto musica.
E sulla copertina in bianco e nero il prezzo di (s)vendita.
Che facevo, non lo prendevo per un pezzo stracciato un libro del genere, con il resoconto di tutte le registrazioni e con immagini (meravigliose foto, inclusa una in cui, nel 1968, riprende una Janis Joplin in carne, ossa e sorriso) e dettagli che ancora non conosco?
Le pagine di questo libro, ampie abbastanza da perdercisi, hanno un profumo che é quello della carta stampata per essere toccata e annusata.
Per averci un rapporto fisico, ed esercitare il tatto a maneggiare la bellezza e la curiosità.
Sono lisce come i migliori libri di favole dell'infanzia, e tra l'una e l'altra, mentre le sfoglio, fanno quel rumore che mi fa trattenere il respiro per l'aspettativa che ingenerano su quello che troveró nelle successive.


Dunque, oggi, con il camino acceso, mi godo la meritata lettura dei nuovi libri.


Potrei anche dormire un po', considerato che sono rientrata alle 4.30, stamattina, ma questa é un'altra storia, che richiede un post a parte.


Forse piú tardi, o forse mai.





4 commenti:

sara-sky ha detto...

perché dormire se si hanno le energie per fare altro? ;)

.come.fossi.acqua. ha detto...

Perché sennó svengo.
Giuro.
Sennó devo cominciare a drogarmi! :))))

Apprendista Nocchiero ha detto...

Oddio...pensavo di essere il solo...sia a non dormire, sia ad entrare in libreria per prendere un libro ed uscirne con 5...

Eì come una dolce maledizione...

.come.fossi.acqua. ha detto...

Maledette librerie tentatrici... :))))