mercoledì 13 maggio 2015

DI VESTITI CHE LASCIANO SPAZIO ALL'IMMAGINAZIONE E TURBANO MENTI BIGOTTE



Il mio tubino color cipria/carne, neanche attillato, al ginocchio, senza spacchi, senza scollatura profonda, ma anzi, anche vagamento accollato, ha suscitato lo sdegno di un manipolo di colleghi, l'altro giorno.


Sono uscita dalla stanza all'improvviso e li ho trovati con in bocca un apprezzamento molesto sul mio abito.


"Non è trasparente, però...", con un tono altisonante da giudizio universale.
Però cosa, i tuoi occhi hanno immaginato il corpo muoversi sotto il vestito e questa cosa ti ha turbato?


Li ho guardati, nel mio decoro silenzioso e indifferente, scivolando oltre, perchè impegnata a lavorare.


Non pago, il tipo attempato ha continuando dicendo che a lui hanno insegnato a vestirsi in un certo modo per andare a lavorare, e che altra cosa è quando ci si veste per andare a ballare.


Come se io andassi a ballare abitualmente.


Come se poi mi vestissi così per andare a ballare!


Che per me ballare è pogare a un concerto rock o dondolarmi in vestitoni hippie ad eventi reggae o similari.


Mi aspettavo cacciasse, da un momento all'altro, una croce nella speranza di incenerirmi.


E l'unica che avrebbe, forse, preso fuoco, era la tipa che gli era accanto, con un paio di scarpe con plateau alte 18cm, in tinta con la maglia grigia attillata con lo spacco sulla schiena nuda, sopra dei pantaloni neri tirati sulla pelle al limite ultimo dell'elasticizzato che nemmeno un leggins aderisce in quel modo sulle pacche del culo.


Sono io, certamente, quella priva di buon gusto, tra loro.


Avrei potuto zittirli in un secondo, ma perché mettermi a discutere di vestiti in un luogo, quello di lavoro, dove discuto di argomenti ben più interessanti?


Ho conquistato il loro silenzio attonito poco dopo, difatti, discutendo di ben altro.


Non ci metto poi molto a distrarre l'attenzione dal vestito, quando comincio a parlare.


Non tutti sono bravi a dare fiato alla bocca allo stesso modo.


E se qualcuno si sente imbarazzato perché intuisce la forma del mio fondoschiena sotto il vestito, invece di mettersi sulla difensiva e trovare un caprio espiatorio nell'abbigliamento "non consono" alla impennata degli ormoni assopiti e logorati dal ménage familiare, farebbe meglio a sfogare diversamente le proprie frustrazioni perbeniste.


Io non c'entro niente.


Il mio vestito nemmeno.







6 commenti:

sara-sky ha detto...

ben fatto!

Anonimo ha detto...

Piuttosto, sembra davvero bello il tuo vestito.
Lo voglio ;)

.come.fossi.acqua. ha detto...

Che ci vuole, Sara, ogni volta...

.come.fossi.acqua. ha detto...

Vestito comprato per andarci a lavoro pure! :))))


Bigotti...

kovalski ha detto...

o hai sbagliato vestito.
o sbagli colleghi.

.come.fossi.acqua. ha detto...

I vestiti li scelgo.
I colleghi no.
;-)