domenica 24 maggio 2015

RIENTRI DI SABATO NOTTE





La giornata, come era prevedibile, è volata.


Ed è stata splendida.


Ho preparato un pranzo al volo, abbiamo bevuto vino, mangiato un dolcino terribilmente delizioso.
Mi ha cambiato le corde della chitarra, dopo averla ripulita a dovere, e lucidata che sembra nuova.


Poi per una serie di circostanze fortuite, impegni da rispettare ed appuntamenti saltati, abbiamo deciso di passare il resto della giornata insieme.


Nulla che non sospettassi dal primo tuffo in tutto quell'azzurro.


E dunque abbiamo cazzeggiato a carte scoperte.


Chè ormai riconosci al volo chi ti è simile, sotto certi punti di vista.


Mi ha baciata.


Ed io l'ho baciato - anche io - ma non ho riconosciuto la sua bocca.


Non riconosco quell'abbraccio.


Non riconosco me stessa mentre affonda in un corpo diverso, cui non si abbandona, ma cui semplicemente cede.




Ho combinato un disastro, perché sento la necessitá di star sola e non ci riesco.


Dovrei murarmi viva in casa, questo periodo.


Evitare rapporti sociali.


Ho l'ansia.


Sto male.


Ho un dolore che mi schiaccia e non sopporto nulla.


Nessuno.


Anche se cerca di farmi star bene.


Non tollero alcuna presenza accanto, di fianco, a un palmo dal naso, di fronte, nel raggio di un metro ma pure di dieci.


Non è colpa di nessuno, ma non sono in condizioni di interagire con serenità e leggerezza.


Sono pesante come un macigno.



E mi ha proposto di vederci l'indomani e gli ho risposto vaga.


E l'ho appeso, a un certo punto, ieri sera, per raggiungere i miei amici.


Mi sono comportata di merda, insomma.


Non ho voglia di coinvolgere nessuno nel mio dolore, e l'unico sistema è tenere tutti a distanza finché non passa.


























2 commenti:

sara-sky ha detto...

:(

.come.fossi.acqua. ha detto...

Sara, ci sono tante cose complicate in questo periodo...

Si cresce, si diventa piú problematici, più esigenti.

E tante altre cose che é difficile gestire...