mercoledì 10 giugno 2015

L'ABITUDINE DI RIENTRARE DA SOLA



Ho pensato che questa abitudine mi si è appiccicata addosso, il rumore dei miei passi sino al cancello da chiudere dopo aver parcheggiato la macchina sotto il palazzo a fare da sottofondo a certi pensieri.


Ho pensato che gli unici piedi a calpestare il suolo che mi separa dal letto, la sera, da un po' di tempo sono i miei, mentre salivo silenziosa le scale di casa, il mazzo di chiavi nella mano destra, le gambe insolitamente pesanti.


Ho pensato diverse altre cose che non ha senso scrivere, perché il filo conduttore, se c'è, non è possibile rintracciarlo se non vagamente in ciò che ho scritto.


Ho pensato di voler intraprendere un piccolo progetto musicale da sola, in ogni caso, perché il mio gusto non si incastra con quello di nessuno.


E perché non voglio rimettere questa mia passione alla volubilità ed ai capricci altrui.


Continuo a pensare che questa irrequietezza che mi affligge è certamente un difetto, ma nel contempo uno stimolo del quale non potrei a fare a meno.







2 commenti:

sara-sky ha detto...

io ancora non ho sciolto il dubbio. Stimolo o difetto?
A volte vorrei avere una vita più banale, ordinaria. Mi chiedo se sarei più felice.

.come.fossi.acqua. ha detto...



eh boh...
Davvero non saprei...