lunedì 15 giugno 2015

LAVORO, MUSICA E FOTOGRAFIA



Mi sono tuffata e sto nuotando.
Bracciate poderose.
Un pinnare rapido, appena sotto il pelo dell'acqua.
Mi cimento in piccole apnee, valutando quanto profonde e durature saranno le successive.


Continuo a nuotare, osservo il paesaggio marino diventare sempre più blu, mentre mi allontano dalle acque calme e burrascose che ben conosco per esplorarne di sconosciute.


Del pari insidiose.


Se ho ancora così tanto da imparare è una fortuna.
Se ho così tanta fame di capire, conoscere, sapere, avendone oggi gli strumenti, non avendo limiti che quelli fisici ed altri mentali, da affrontare e rimuovere, perchè non assecondarla.


E quindi continuo a nuotare, nell'acqua alta, dove l'irrequietezza che mi porto addosso pesa di meno, mi galleggia di fianco, si distanzia quanto basta per lasciarmi spazi di manovra ampi e mai immaginati.







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