mercoledì 30 settembre 2015

E IPOTESI REMOTE NON AVVERATESI



Ci sono miliardi di possibilità, nella vita.
Quelle che si avverano in un futuro prossimo, quelle che è assolutamente certo che si avverino, quelle che ci confidi che si avverino, e poi loro: le ipotesi remote.
E per quelle positive no problem, uno ci spera, ma se ne fa una ragione del fatto che poi non arrivino a divenire reali.
Per quelle pessime, invece, non è così.
Le ipotesi remote costituiscono una casistica che nella fantasia di ciascuno appartiene solo al mondo degli altri.
Una casistica dove si ha la presunzione di non precipitare mai.
Un'ipotesi remota che, oltre a costituire casistica, si traduce in una percentuale precisa, prossima allo zero virgola qualcosa, ma pur sempre reale.

E dunque sono stata schiacciata sino ad oggi dal peso del dubbio, dall'angoscia del "se capito nella percentuale sfigata?" e "se sono malata che ne sarà di me" etc. etc.

Insomma, stamattina ho avuto la notizia definitiva del fatto che no, la casistica, le percentuali, le ipotesi remote e maligne non mi riguardano.

Sto bene.

Stanotte posso finalmente dormire.

4 commenti:

sara-sky ha detto...

in realtà le percentuali servono a ricordarci che è improbabile.
E sono felicissima di sapere che improbabile ha significato un esito "negativo" per te in questo caso ;)
Un abbraccio

.come.fossi.acqua. ha detto...


Mi sono alleggerita di parecchio ;))

Paolo.81 ha detto...

Felice che stai bene :-)

.come.fossi.acqua. ha detto...


grazie paolo, sono stata angosciata un bel po', ma alla fine è passata anche questa.