mercoledì 7 ottobre 2015

LA GIORNATA ATROCE TIPO


Sveglia all'alba.
Doccia e shampoo ad occhi ancora chiusi.
E' fantastico insaponarsi a senso, mentre ci si sveglia.
Neanche il tempo di un caffè, afferro le borse, volo per le scale, ed è già tardi.
Quaranta chilometri circa di viaggio in macchina per arrivare a destinazione.
Venti dei quali percorsi tra sorpassi e doppia fila.
Pure trenta, voglio essere onesta.

Arrivo e c'è lei, quella gran troia priva di scrupoli con cui devo avere a che fare per lavoro.
Ho il voltastomaco, come ogni volta, e mille pensieri per la testa, perchè c'è anche il suo scagnozzo, che non perde occasione per importunarmi.
Lei, la lurida, con il suo sporco lavoro, ed i suoi agganci e la sua posizione, ed io, la pulita, quella che si è fatta da sola, e che ha un'etica che a molti pare che manchi, non abbiamo molte cose in comune.
A livello professionale c'è un abisso.
Lei non ci prende proprio.
Eppure, nonostante ciò, va avanti alla grande.

Ebbene, stamattina il suo lavoro è stato palesemente disprezzato da chi lo doveva valutare, ed è emerso invece tutto quello che ho fatto io, studiando al millimetro ogni minima mossa.
Roba che se sbagli di una virgola sei fottuto.
E lei è fottuta, o almeno così pare.

Sono rimasta a bocca aperta, estasiata, non ho quasi detto una parola.
Queste sono le volte in cui il lavoro mi ripaga di ogni sofferenza e sacrificio fatti, e in cui rifletto sul fatto che questo paese riserva sempre sorprese per chi si impegna.

Finito lì, dovevo volare altrove per altre faccende di lavoro.
Chiamo mio padre per farmi riprogrammare la strada (è più ferrato di un navigatore) per giungere in tempo a destinazione.
Quaranta chilometri di autostrada e circa cinquanta di tortuosa strada statale.

"Vai piano", dice.
"Sto arrivando", dico, oltre la soglia dei 140.

Il mio nemico mi sorride, appena arrivo.
Sa chi sono, sa chi è mio padre, l'aveva già individuato prima del mio arrivo, sa che non la spunterà con me, e che se piscia fuori dal vaso gli rendo il colpo con furia cieca.
Mi si tromberebbe volentieri, almeno così pare, e dunque ci gioco, su questa simpatia.
Che pensasse quello che gli pare, quando lo guardo dritto negli occhi e mi sorride inebetito.
Io devo raggiungere i miei obiettivi, e lui è un mero strumento.
E non nego che è un bel tipo, convinto e spavaldo, quindi il gioco mi riesce facile.
Mi chiama per nome, ogni volta, e non so nemmeno dove l'abbia imparato e perchè lo ricordi, ma la confidenza con la quale lo pronuncia mi fa sorridere.
Io ricordo il suo cognome, ma il nome, lo ammetto, talvolta lo dimentico.
E' il mio difetto di fabbrica, non ho memoria per tutto.

Al ritorno offro un passaggio a delle persone che ho conosciuto in circostanze particolari, tempo fa.
Uno dei due cerca di individuare la mia situazione sentimentale.
Gli dico che sono single.
Mi dice che il cognato, che ha qualche anno più di me, ed è un bel ragazzo, è single pure lui...
Il resto è vagamente immaginabile.
Dice che vuole metterci in contatto, farci conoscere... se non mi offendo.
Non mi offendo, no, cosa ho da perdere?

E quindi, non si sa quando, mi aspetta una sorta di piccolo appuntamento al buio.

Che in realtà non mi interessa.
A me non interessa più nulla, mi sento svuotata.
A tratti arrabbiata.
Persa, con nessuna voglia di ritrovarmi.

E non capisco perchè tutti siano così solerti nel cercarmi un potenziale compagno.
Io da sola non sto affatto male e non ho voglia di mettermi accanto un chiunque che non mi interessa, solo per non stare da sola.

Come posso spiegare meglio questo concetto?




7 commenti:

sara-sky ha detto...

magari semplicemente non si spiegano come mai una donna capace, intelligente e bella sia da sola.
Io dico di vedere come e' questa persona. Con me non ha mai funzionato...ma magari è una persona simpatica, stimolante.

Cherry Black ha detto...

Mah,sul fatto che tutti cerchino in un modo o in un altro di rifilarci qualcuno,purtroppo è un dato di fatto credo culturale.Ma vale anche per gli uomini.Dopo una certa età,socialmente parlando,essere single è visto in genere come qualcosa di deprimente.
Che un po' in parte è anche vero,ma insomma è deprimente anche a 25,o a 30 o a 40.Insomma è deprimente per altre ragioni,non certo per ragioni sociali.
Detto questo vabbeh,fai bene a uscirci,anche se io diffido sempre di quelli che ci rifilano.Più che altro perché ho sempre avuto pessime esperienze.Pero' non si sa mai.Guarda l'avvocato di Bridget Jones.Darcy era un gran fico.

.come.fossi.acqua. ha detto...

Sara, non penso di avere particolari doti... È piú il fatto che sia sola.
E non capisco perchè sia cosí impiccio questa cosa.
Perchè si sentono in dovere di intervenire tutti.

.come.fossi.acqua. ha detto...



Saró il suo Darcy, allora... :))))))

Mi ha detto che è timido, ed io gli ho risposto solo che mi auguro spiccichi almeno due parole.

.come.fossi.acqua. ha detto...

(il parallelo con Darcy non è perchè è figo, ma per altri ovvi motivi)

Patalice ha detto...

siamo ancora in una società che detta legge in modo ferreo...
quindi i passaggi sono obbligati, vedi uomo perfetto matrimonio, casetta con il giardino, coppia di splendidi pargoli, e cagnolino abbaiante ma non troppo...
ma ve posso toccà?
ma vedete de andavvene!

.come.fossi.acqua. ha detto...


c'è chi trova il compagno/la compagna giusti, chi, come me, no.
e non credo che gli incontri programmati possano risolvere la mia situazione.
ma sono anche stufa del fatto che sia diventato così difficile avere a che fare con le persone.