mercoledì 2 dicembre 2015

IO NON INVIDIO LA VITA DEGLI ALTRI



Non invidio chi si é sposato in abito bianco nelle chiese e tutto il contorno che un matrimonio all'italiana comporta.


Non invidio chi ha deciso che era ora di fare un figlio perché... Era ora.
Tautologie che puzzano di follia e grettezza.


Non invidio chi ha deciso che il compagno con un posto fisso e stabile, lo stipendio a fine mese, o il corposo patrimonio di famiglia alle spalle, sia quello giusto, non importa la noia, non importano le corna, non importa il suicidio esistenziale che comporta una scelta dettata dalla sola convenienza.


Non invidio nemmeno chi ha deciso di essere single a vita, predestinandosi ad un galoppante edonismo quotidiano, finalizzato alla mera sopravvivenza.


Non riesco ad invidiare la vita degli altri.
Non é la mia.
Non é quella che ho scelto.
É questa che faccio la vita che invece ho scelto.
E certo, sono lontana dall'essere integralmente soddisfatta, ma non riesco a pensarmi inquadrata in uno schema che non ho deciso per me stessa da sola.


Non so se mai troveró un compagno, se mi verrà voglia di farci un figlio, se mi sposerò.


Non posso obbligarmi a ragionare in questi termini, mentre conduco la mia vita.


Questo non vuol dire che non ci rifletta.


Che mi dispiaccia anche, sotto certi profili, immaginarmi vecchia e sola, senza qualcuno che raccolga la mia ereditá.


E non intendo quella materiale.


Non riesco a scegliere di stare da sola né obbligarmi ad un compagno.


La terza via, quella che da sempre seguo, é mantenere la mia libertà anche quando mi innamoro.


E sulla libertà nulla quaestio.


É l'innamorarmi che non accade piú.


Sono gli uomini che non mi piacciono piú.


Non questi che incontro.







4 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io non invidio la trappola del matrimonio "di convenienza" che sia economica o che sia affettiva, così come il decidere di mettere al mondo un figlio perchè "si deve".
Però alla tenera età di 44 anni mi ritrovo single, senza figli e sola da un anno, e allora ci rifletto un po' tanto da questo rifuggire le costrizioni e mi chiedo se forse era meglio cedere un po' di libertà in cambio di affetto.....la maggior parte delle volte mi rispondo che no, va bene così, ma ogni tanto....
E' che non vedo prospettive, veramente difficile incontrare e conoscere qualcuno, ancora di più incontrare e conoscere qualcuno di valido...

.come.fossi.acqua. ha detto...

per me il problema è fondamentalmente questo.
non incontrare uomini con i quali considerare una frequentazione.
nemmeno a breve termine.
è atroce.

non mi è mai successa una roba del genere se non negli ultimi anni.

Bulut ha detto...

Io invece ho sono sposata e con figli. Se devo descrivere il tutto in due parole, i figli li rifarei. Sorvolo molto sul resto, solo che ero innamorata e non ho voluto vedere, e alla fine la consapevolezza e' arrivata tutta insieme, ormai più di tre anni fa.
Ora, forse l'età, forse l'avere figli, forse il dover fare compromessi, forse la maggiore consapevolezza, sono grosso modo serena. Certo, mi chiedo se e' giusto mantenere lo status quo, rinunciare a trovare davvero un compagno che fa per me (storia lunga).
Ma, a dire il vero, ogni tanto mi capita di conoscere qualcuno che mi fa pensare "Pero'! Che bel tipo, che bella persona!" e con cui mi verrebbe da considerare una frequentazione (ma non posso, allo stato attuale).

Ecco, nel mio immaginario le donne libere sono più fortunate che possono decidere delle loro frequentazioni senza rendere conto a nessuno. Pero' capisco che non sia facile incontrare una persona che interessi davvero.
Io mi sono sentita come "finita, fuori dai giochi", in questi ultimi anni. Ma ogni tanto quella scintilla l'ho sentita, nei momenti più impensabili. Ho scelto di non dare seguito, finora, a nessuna delle occasioni. Non so se un giorno decidero' diversamente.

Comunque, statisticamente succederà anche a te, e probabilmente quando meno te l'aspetti...

Ma volevo dirti che fai bene a voler scegliere come sta bene a te.

.come.fossi.acqua. ha detto...


bulut, l'hanno detto ironicamente anche a me che ero ormai vecchia.
che superati i trenta gli uomini si tengono alla larga perchè diventi il genere di donna che punta a matrimonio e figli nell'immediato.

la lista delle cose vergognose che ho sentito è davvero lunga.
mi hanno a malapena sfiorato, considerato i soggetti inqualificabili dai quali provenivano.
li ho trovati sgradevoli, nondimeno.

il problema è che è pieno di gente del genere.
soprattutto in provincia, dove si presta più attenzione al cappotto da vestire l'inverno che alla persona da mettersi accanto per una stagione della vita o per quelle restanti.

è pieno anche di uomini che lamentano l'assenza integrale di donne che non siano cagne o qualificabili con termini simili.
che già ricorrere a certi termini la dice lunga...

la differenza fondamentale tra me e le donne single che conosco e gli uomini single ivi inclusi quelli sopra, è che noi non ci pieghiamo a frequentare la feccia, mentre loro si.
li becchi appartati alla meno peggio con quella che si è ripassata mezzo paese.
o li ritrovi improvvisamente mano nella mano in pubblica piazza, con la nuova fidanzata, dai modi improbabili e dal cervello di gallina.
il che, considerato che cercano una donna al loro livello, spiega tante cose.

è successo finora, di innamorarmi, e si, forse succederà ancora, ma ora non sta succedendo.
e non posso farci nulla.
e non posso decidere diversamente.