venerdì 15 gennaio 2016

UN MARE DI PROPOSTE





"Volevo dirti che stasera suonano dal vivo in un posticino vicino vicino, mentre domani e dopodomani c'é un festival popolare interessante, viene un artista di rilievo. E domenica proiettano un film impegnato in lingua originale, con sottotitoli, in un posto carino gestito da un'associazione culturale..."


"Domenica mattina faranno in teatro una rappresentazione con dialoghi in dialetto locale invece!"


"Il Macbeth quando andiamo a vederlo? Lo sto puntando dall'anno scorso!"


"Quest'anno vorrei tornare a Venezia per il carnevale. Organizziamo un bel gruppo e ci tratteniamo il week end?"


"Organizzano una sorta di flash mob a Verona, a San Valentino, per singles. Andiamo?"


"A Roma ho letto di un percorso guidato alla scoperta delle opere di Caravaggio"




Queste sono piú o meno le proposte in ballo con alcuni amici per il week end alle porte e le prossime settimane.
Poi qualcuno dice che non c'é nulla da fare, in giro.
Stanno lí a lamentarsi e frignare, autocompatendo la proprio limitata visione della realtá.
Il problema serio é che é pieno di gente apatica.
Non si tratta di spendere soldoni, spesso ci sono eventi gratuiti cui partecipare a due passi da casa.
Sotto casa.
Oppure, tante volte, quello che si spende é pari al costo di elettricitá, gas e acqua, nonché snack dolci e salati che si consumano in casa davanti alla tv.
Dov'é il risparmio nel rimanere a casa?
A meno che non si voglia considerare costo l'usura della suola delle scarpe fatte proprio per camminare.
Insomma, questa sciocca disquisizione é per dire che una delle difficoltà maggiori che incontro nel rapportarmi ad altri é proprio questa malattia del chiudersi in casa e lamentarsi sui social pure dell'aria che gli altri respirano, osservando il mondo attraverso i messaggi edulcorati propinati dai media, assumendo poi di averne fatto esperienza.
L'esperienza di scempiaggini assunte a mezzo tv non é esperienza.


E chiudersi in casa per risparmiare due spicci non é risparmio.
O perlomeno non vedo risparmio nel privarsi di esperienze reali, emozioni dirette, in cambio di quelle filtrate da uno schermo rigido.


Uno schermo per i cui sterili contenuti dovró pure pagare, a breve, l'obolo in bolletta, pur non avendo la tv a casa.


Io non voglio contribuire all'alienazione di chi non riesce a parlare d'altro che di quello che la tv dice.


Spegnete 'ste cazzo di tv e uscite.
Trovate argomenti diversi di cui discutere.
Io non so chi siano quelli che nominate.
Certe battute non le capisco e non mi fanno ridere.
Mi piace discutere di altro che di programmi televisivi.
E la musica mi piace ascoltarla e la conosco a prescindere dalle pubblicitá che la usano per proporre un prodotto.















6 commenti:

Kanachan ha detto...

Esatto! Di cose da fare ce ne sono una marea, poi però a vincerla è quasi sempre la pigrizia.... e ok che per questo weekend hanno messo l'allerta meteo.... però non è che "stare in casa is the new uscire" deve diventare l'imperativo!
Poi che io lavori proprio in un teatro fa sì che molte delle cose me le perda... ma intanto comincio già a segnare quelle che posso... e talvolta prendo e parto da sola!

(però al carnevale di Venezia... no, non ho proprio voglia di andare!)

.come.fossi.acqua. ha detto...



Le allerte meteo che fanno dove vivo io sono rarissime e risibili rispetto a quelle che riguardano il resto dell'Italia.

Non sono per il new uscire, ma per il vecchio uscire, mettendo da parte i telefonini.


E il carnevale, sai, ogni volta che vado mi emoziona.
É di una bellezza tale, si respira un'atmosfera surreale, un mondo a sé.
E quindi se riesco volentieri, ma in compagnia ;)

Bulut ha detto...

Io sono originaria di zone non lontane da Venezia e non ho mai visto il carnevale... onta su di me!

Comunque, e' vero: uscire di più per eventi/iniziative così interessanti, altro che la TV!

Buona scelta delle uscite!

.come.fossi.acqua. ha detto...



Per me il carnevale di Venezia é uno degli spettacoli piú belli.
Per un insieme di cose :D

La tv dovrebbe stare accesa il giusto, ma la misura manca a tutti nell'usarla.

sara-sky ha detto...

il carnevale di venezia è un'esperienza meravigliosa da fare almeno una volta nella vita. Ma se vai, ti consiglio quello che avrei voluto fare e, all'epoca, per mancanza di soldi non ho fatto: fittare un vestito in un teatro o un laboratorio di abiti teatrali: ne vale assolutamente la pena!

.come.fossi.acqua. ha detto...


Se riesco ad andare - visto che mi hanno proposto un viaggetto in Europa a stretto giro - penso compreró la solita mascherina in uno dei negozietti che sono lí.

Sarebbe carino prendere un bel vestito, ma é costoso e mi limiterebbe negli spostamenti e in tutto.