mercoledì 10 febbraio 2016

IL NEMICO, DA SOLO



Ho dato sfogo alla fantasia e ho "costumizzato" me stessa con quel che avevo.
Sono partita dalle orecchie e da lí ho sviluppato un'idea.
Gradevole, a quanto pare.
L'ansia dell'ultimo minuto é stata produttiva.


Sono andata al locale e ho raggiunto i miei amici, travestiti di tutto punto e bellissimi.


E lí ho trovato anche lui, uno dei miei ex amici, da solo, in attesa degli altri, che non sono mai arrivati.


Ho lasciato che si intromettesse nella conversazione con degli amici in comune, ma poi mi ha travolto con argomenti che hanno a che fare con il lavoro.


E con un paio di orecchie in testa, mi é sembrato quanto mai fuori luogo.


Di una noia mortale.


Ho scippato lo stetoscopio ad un tale e gliel'ho offerto, invitandolo a cercare il battito del suo cuore.


"Non lo sento", ha risposto.


"Perché non ne hai uno", gli ho detto.


La differenza tra lui e me é che io non ho bisogno di un insulso e nutrito gruppo di sostegno per dire la mia o far valere le mie ragioni.


C'era il fotografo a scattar foto, e ne ho fatta una anche con lui, invitando un'amica nel ritratto.


"Sta da solo, poverino, facciamo una foto anche con lui", mentre seduto in silenzio ci osservava a distanza ravvicinata.


Mi ha guardato con gli occhi sgranati e ha esclamato "Allora tu ce l'hai un cuore!".


"Certo che si. Sono io l'unica ad avere un cuore, qui", gli ho risposto guardandolo negli occhi belli.


Sono andata via poco fa, allo scoccare della mezzanotte, perché tra poche ore ho la sveglia.


La porta di casa si é aperta regolarmente.


Nel senso che ho infilato la chiave e ho girato, e tutto é sembrato a posto.


Quando sono uscita, stasera, ho chiuso la porta alle mie spalle, con il mazzo di chiavi di casa mia, dei miei, della macchina e del motorino, dalla parte di dentro.


Sono andata a chiamare il vicino, il padre del bambino demoniaco che tormenta il mio riposo con i suoi sbattimenti, e l'ho trovato giá nel pigiama di topolino (o qualcosa di similmente antierotico), alle 22.00, gli occhi mezzi chiusi, per avere un aiuto.


"Ho il duplicato dai miei, ma ho lasciato dentro anche le chiavi della macchina" gli ho detto.


"Prendi la mia macchina, vai dai tuoi e prova a mettere le chiavi da fuori...", ha proposto.


Ero in ritardissimo e i miei probabilmente, giá a letto.


"Proviamo a sfondare la porta, domani la sistemo".


"Sicura?"


A occhio e croce, ho valutato che non c'era il blocco sulla parte inferiore del lato sinistro della porta e che al piú si sarebbe spaccata solo sul punto in alto, dove c'era il fermo.


Ha funzionato.


Con un colpo secco é saltato il fermo dal legno dove aggancia il ferro della porta.


Perfetto.


Ho recuperato la vite che era volata a terra e l'ho rimessa con il cacciavite, bloccando il fermo della porta come nulla fosse.


"Sei stata fortunata..."


Ogni tanto gira bene.


Domani peró devo rinforzare la porta che non é esattamente antiscasso, e inventarmi un congegno che ne garantisca la sicurezza dall'interno.


Dall'esterno mi frega relativamente.


Non c'é nulla da rubare a casa mia.


Vivere da soli ha un che di avventuroso che talvolta, sinceramente, mi risparmierei.


Il vicino mi guarda con un timore reverenziale che mi fa ridere.


Neanche tenessi una pistola alla cintura.


Mi sembra di essere uno sceriffo nel far west, talvolta.


L'equivalente dell'uomo di casa, dell'uomo che non ho a casa.


Un destino votato alla solitudine, insomma.

















2 commenti:

sara-sky ha detto...

basta un semplice chiavistello (diametro 1 cm)
soluzione semplice e sicura. Ma dovresti anche rinforzarla secondo me ;)

.come.fossi.acqua. ha detto...



Per rinforzarla uso il ferro, da dentro.

Anche oggi, in ogni caso, non ha dato problemi.