venerdì 26 febbraio 2016

IL PUNTO ESATTO IN CUI CADO





Quello che mi domando é se sono colpevole di aver dato adito, non negando la mia presenza quando richiesta, rispondendo ai messaggi che ricevo con cadenza quotidiana, acconsentendo a dei caffé.


Mi domando se il mio modo professionale di pormi, o amichevole, sia riuscito a sovrapporsi al linguaggio non verbale con cui comunicano gli occhi.


E mi pare evidente che cosí non sia stato, perché nonostante non vi sia stata una parola fuori luogo, nonostante non mi sia tradita, non mi sia sbilanciata, non sono riuscita a mettere a tacerli, questi occhi.


E quindi ogni giorno mi presto volentieri a rispondere cordialmente a quelli che sono pretesti per vedersi o tenersi semplicemente in contatto.


Per sapere cosa faccio.


Che vita faccio.


L'insoddisfazione di quest'uomo rispetto alla propria condizione mi arriva in tutta la sua gravità.


E lui mi piace, anche se non dovrei consentirgli margini di alcun genere, perchè é impegnato, e in modo serio.


Senza dare apparentemente adito, in realtà lo sto dando, consentendogli di farsi strada nel conoscermi sempre meglio.


Ed ecco, dunque, come lo spiego...
Sento fisicamente l'impulso di scappare, anche se mi attrae.


Ho voglia di una sigaretta.







4 commenti:

Bulut ha detto...

Che dire...

Lui è impegnato e in ogni modo cadrà in piedi. Alla fine la "scelta" (se così si può definire) di mettersi in gioco oppure no spetta a lui. Inoltre, non è che è colpa tua che tu "raccogli gli inviti" e "lanci i segnali", ma anche lui ti cerca.

Se sia "pericoloso" per te permettergli di conoscerti meglio, devi valutarlo in funzione tua, ma questo lo sai.

Insomma, chi vivrà vedrà :)

.come.fossi.acqua. ha detto...



Bulut, ma io lo so che voglio un uomo che sia solo mio.
Se gli impulsi fisici mi indirizzano in un modo, la razionalità mi porta da altra parte, e per questa ragione cerco di starmene al posto mio.
Non voglio farmi trascinare nel gorgo, e nello stesso tempo, contraddittoriamente, mi dico "macchissenefrega", se capita non sono io che devo farmi il problema.

chi vivrà, vedrà...

sara-sky ha detto...

col tempo mi sono convinta di dover dare maggiore ascolto al primo istinto. Se dice fuga, non do chance. Mi sto sforzando.... perché quando ho fatto diversamente ho sempre scoperto che l'istinto aveva ragione

.come.fossi.acqua. ha detto...

sara, obiettivamente, nei suoi occhi mi ci perdo.
come mi perdo davanti alle sfumature dell'azzurro del mare.
mi frega.

ma di fondo c'è la consapevolezza che non è libero, con tutto quello che la sua condizione comporta.
e mi fa rabbia, e mi inquieta, e mi opprime intimamente.
e mi viene voglia di fuggire.
ma non posso, perchè lo vedo per ragioni di lavoro, per caso, perchè mi piace la sua compagnia... e perchè in quegli occhi mi ci tufferei con tutte le scarpe...
e non posso, non posso, non posso!!!!!!!