venerdì 19 febbraio 2016

"SONO CON TE"



Non importa il tipo di legame che mi lega ad alcune persone.
Non importa il nome, gli interessi che sempre vengono in gioco, non importa quanto io possa essere equa e giusta nell'agire, non importano le buone azioni né la riconoscenza.
Importa quanto ci si vuol bene e ci si rispetta.
Importa quel gruzzolo di entusiastico "io sono con te".
E la commozione con la quale lo accolgo.


Nell'arco di una settimana ho preso delle decisioni importanti, che cambieranno il prossimo futuro, legandolo a delle incognite che non sono in grado di sciogliere adesso.
Non ho nulla da perdere, solo da imparare.
Nuovi campi da esplorare nei quali mettermi alla prova.


"Gli uomini di casa sono con me? Siamo compatti?" ho chiesto alle generazioni di uomini di casa che precedono la mia.
Pare che sono con me.
Credo di averli fomentati un po'.
E ho anche subdolamente ricattato mio nonno "del resto, se non sei con me ti chiudo i rubinetti del vino...", considerato che gli verso di nascosto dai miei mezzi bicchieri di bianco, rosso e quanto altro capiti a tiro.
Se divento vecchia e nel frattempo prolifico, i miei nipoti saranno miei complici in parecchie magagne...


"Sei con me?", ho chiesto al mio ex, ad un paio di amici, ad un collega, ad un altro...
Sono con me, dicono.
Ognuno in modo diverso, per questioni diverse.
Questa é la dimostrazione che non sono una donna che non deve chiedere mai, ma che ha imparato a domandare.
Qualcosina, mica tutto.
É giá un enorme progresso.


E dunque mi sento meno sola ad affrontare tutto questo, anche se mi aspetta una fossa di leoni.


Devo stare attenta a muovere ogni passo.


Nulla di nuovo.


Solo tante cose diverse da imparare


Come "Buena vista social club" in lingua madre, sottotitolato in tedesco, che sto guardando nel letto.


Chi cazzo l'ha mai studiato il tedesco?


A dirla tutta, mentre io studiavo le mie materie, perfezionando l'esposizione ad alta voce, all'universitá, la mia compagna di stanza ripeteva in tedesco le sue lezioni.


Delle sere, quando ci mettevamo a letto, tentava di insegnarmi qualche parola.


I numeri, ad esempio.


Come se i miei rapporti con la matematica non fossero giá complicati...


Vabbé, sto divagando sul tema.


É stata una giornata intensa, complicata, e mi sto riempendo di brufoli.
Devo ringraziare i biscotti al burro inglesi che mi ha regalato il mio ex, e dei rimasugli di cioccolata che avevo nascosto al lavoro da Natale e che avevo dimenticato.
Ho addentato persino il carbone zuccheroso della calza.
Si sará abbondantemente avariato.
Lo so.
Non mi fa onore.


"Cosa ci fa questa cosa qui?", mi chiede un collega al lavoro, osservando un fermacarte di ispirazione "boteriana", consistente in una cicciottosa donna nuda adagiata su se stessa in una posizione tra il fetale e l'erotico.


"Ah... Non lo so. Pensavo ce l'avessi messa tu per fare allusioni sul fatto che sono una mangiatrice accanita di schifezze e che sto ingrassando. Ti stavo aspettando al varco, ti ho concesso il beneficio del dubbio. Altrimenti saresti giá finito in un lago di sangue...", ho detto, ironica, ma seriosa.


Mi ha risposto che sará stata la donna delle pulizie.


Ci devo credere?









2 commenti:

Bulut ha detto...

"Gli uomini di casa sono con me? Siamo compatti?" ho chiesto alle generazioni di uomini di casa che precedono la mia.

Molto bella questa cosa! :)

Mi ha risposto che sará stata la donna delle pulizie.

Ma a chi lo va a raccontare!!! :D

.come.fossi.acqua. ha detto...



Eh, difatti, a chi???
Come se mi mancassero scuse per incazzarmi con lui!! :))))