venerdì 4 marzo 2016

Everyday People



Scrive "come stai?".
Chiede cosa accade.
Un sacco di cose e nulla.
Dice che è contento per me.
Dico che lo sono anche io.
Chiede mio padre cosa ne pensa.
Dico che pensa quel che penso io.
Devo andare.
Saluto e chiudo.



Butta giù un "chissà cosa farai stasera...".
Partecipo ad una degustazione di vino, rispondo.
Che mi avrebbe raggiunto volentieri, aggiunge.
Di raggiungermi, se vuole, gli dico.
Che sono un po' troppo distante, replica.
Di incontrarci magari a metà strada, un'altra volta, propone.
Di suggerirgli anche un localino carino, se ne conosco uno.
Che uno vale l'altro, ce ne sono molti, replico.


Siamo gente che ogni giorno vive la propria vita intrecciandola con quella degli altri nei modi più inaspettati.
Siamo quelli che hanno fatto scelte diametralmente opposte, nelle quali, in qualche modo, ci vanno stretti.
Forse saremmo insoddisfatti in ogni caso, anche a parti invertite.

Questo cercarsi, al di là dello spazio, del tempo, delle circostanze, ha un senso?
E quale?
Le strade che non si percorrono interamente sono quelle sulle quali, talvolta, si fantastica di più, e cui si concedono spazi apparentemente impensabili.
C'è chi si tortura una vita sulle scelte sbagliate intraprese.
E questa tortura, ad un certo punto, deve diventare piacevole se non si trova il coraggio di fare il salto necessario per uscire dal baratro nel quale intimamente si è precipitati.



2 commenti:

Apprendista Nocchiero ha detto...

Negli anni la tua vita non sembra cambiare poi così tanto

.come.fossi.acqua. ha detto...


Eppure é una rivoluzione continua ;-)