domenica 13 marzo 2016

OBRIGADA





Dice che viene in Italia e passa a trovarmi.
Ci siamo conosciuti in vacanza, siamo rimasti in contatto nel tempo, ed è un gran bel tipo.
Ed io non vedo l'ora di avere l'occasione di sdebitarmi, con lui.
E' stato magnifico con me, a dir poco.

Ci sono persone che hanno difficoltà a coltivare rapporti che si instaurano in paesi separati da una manciata di chilometri, e poi ci sono io, che intrattengo regolarmente rapporti in giro per l'Italia e all'estero.
E che si, mi do anche appuntamenti in capo al mondo.
E' la vita avventurosa che non racconto, per intero, qui, nella porzione di blu dove centellino le troppe cose da scrivere.
E' la parte che rende oscura la chiarezza, che non consente una visione completa, ma parziale.
E va bene così.
Non ho la pretesa di illustrare per parole tutto quello che mi accade, come fossi un romanzo, o una storia a fumetti.
Come li spieghi la carne ed il sangue, gli impulsi, i retaggi, le cose infinitamente piccole che pesano in un modo infinitamente grande, i condizionamenti?
Questa molteplicità sfugge al mio stesso controllo, ed è bella anche per questo, perché i suoi effetti sullo svolgimento dell'esistenza restano in parte imperscrutabili.



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