giovedì 17 marzo 2016

ONDATA PERFETTA



In radio, mentre rientravo da lavoro, passava questa ondata perfetta.
E mi è salita la tristezza, e di nuovo ho pensato a quanto siano fluidi il passato ed il presente, quanto certe dinamiche siano destinate a ripetersi o non ripetersi più, alla rilevanza del mio libero arbitrio di fronte alle circostanze specifiche che mi mette davanti la vita.

Di quanto effettivo potere di scelta posso godere?
Quale posizione mi rincresce di più assumere in questa vita e in quale mi rifugio?
Quanto sono obbligata ad una scelta rigida in questo senso?

I confini nei quali mi muovo sono decisamente più labili di quelli stretti attorno a chi sceglie di chiudere in categorie predefinite la propria esistenza, e questo non per polemizzare gratuitamente, ma per presa di coscienza personale.

Ed oggi non so se voglio continuare ad essere quella che sono stata per tanto tempo, sotto un profilo strettamente lavorativo, perché mi piacerebbe dedicarmi ad altro che fino ad oggi ho trascurato e che potrebbe darmi altri tipi di soddisfazione.

Non mi sento vincolata, ecco.

Tutto qui.

Non lo sono.

Mi sembra di avere la possibilità di poter scegliere, oggi, di fare un po' quello che mi pare.


4 commenti:

Apprendista Nocchiero ha detto...

C'è sempre una scelta e non sempre la scelta più ovvia è quella corretta.
Spesso la scelta meno sensata, anzi, ad un'attenta analisi, potrebbe essere quella più giusta.
La vita è un libro scritto per metà.
La penna ce l'hi tu

.come.fossi.acqua. ha detto...


Ce ne sono mille di scelte.
Come sempre.
Solo che a differenza del passato ce ne sono molte meno obbligate.
E molto meno costrittive, tra quelle che valuto.
Non per questo é meno difficile scegliere.

Apprendista Nocchiero ha detto...

Per quanto paradossale, la scelta più semplice da copiere è quella che non ha alternative.

.come.fossi.acqua. ha detto...


Difatti..
E non é paradossale affatto! ;-)