giovedì 7 aprile 2016

DI COMPLIMENTI CHE NON SO GESTIRE



"Ci vediamo per un caffé, nel pomeriggio?", gli ho scritto.
E la risposta é stata positiva.


Ha questi occhi che sono qualcosa di incantevole, e piú ci si avvicina, piú diventano oggetto di studio e osservazione, da parte mia.
Mi interrogo puntualmente sul modo in cui si dilata la pupilla, sulle pagliuzze e sui puntini, sulle dinamiche cangianti delle sfumature del colore.


Non si capacita, come gli altri, del mio sangue freddo e della posizione che ho assunto rispetto ad una cosa assai spiacevole che mi é capitata sul lavoro.
"Non voglio usare questa cosa, ora, in questo contesto", ho precisato di nuovo, dirottando la conversazione verso la soddisfazione di una curiosità che volevo soddisfare da tempo.


Mi ha coinvolto a pieno titolo in questo progetto comune che abbiamo deciso di sviluppare insieme, e ci siamo dati un ulteriore appuntamento per il week end.




"Ho sentito X, oggi... Ha molta stima di te, mi ha detto solo cose belle..."
"Dai? Grazie..."
"Dice che hai una classe e un'eleganza fuori dal comune, e che gli piace molto il modo di fare che hai con le persone... E tante altre cose. É entusiasta di questa cosa che state facendo insieme!"
"... Grazie, davvero... Mi sembrano eccessivi tutti questi complimenti... Però grazie, lo apprezzo..."
"Fa piacere a tutti che una donna come te sia dei nostri".


Mi fa piacere.
Mi imbarazza.
Sono cosciente dell'utilità della mia persona rispetto al perseguimento di taluni obiettivi altrui.
Sono cosciente di tutte le insidie, delle tensioni di ogni sorta.
Sono cosciente di tutto e non mi fa paura nulla.


Paradossalmente, la questione della quale mi cruccio di più sono i complimenti.


Vorrei sotterrarmi, quando ne ricevo.
Anche se mi fanno piacere e mi gratificano.
É come se fossero sempre esagerati, come se dovessi sopportarne il peso in termini di aspettative fantasmagoriche.
Non che la abbia mai tradite, le aspettative.
Le ho sempre abbondantemente superate.
Tuttavia è un fardello.
E talvolta me lo scrollerei di dosso volentieri.



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