lunedì 11 aprile 2016

E DI TEMPO RUBATO, E DI BACI PURE



Dovevamo vederci per un caffé, quindi l'ho raggiunto quando ho finito di lavorare, nella struttura che ben conosciamo entrambi.


Il suo modo di salutarmi é sempre estremamente composto, ma lo sguardo lo tradisce ogni volta.


Ed io sono sempre professionale, ma traspare l'emozione e l'inibizione che mi crea stargli vicino, dovendo trattenere ogni gesto.


Siamo scesi, dopo il caffé, al livello inferiore per recuperare le macchine, e la porta sul parcheggio era aperta e libera da persone, e l'ascensore, vuoto, pure, e, dato l'orario, c'eravamo solo noi...


Avevo i manici della borsa in una mano, l'altra, sul suo viso, é finita ad aggrapparsi alla sua giacca, mentre mi baciava stringendomi a sé.


In una manciata di secondi mi sono chiesta se trascinarlo o meno nell'ascensore, andando ad esplorare l'ultimo piano, presumibilmente deserto, dell'edificio.


"Dobbiamo andare, prima che arrivi qualcuno...", ho esordito prendendo una distanza fisica quasi dolorosa.


Di nuovo, non so che diamine stia succedendo, ma mi sono imposta di andarci con cautela, di non cascarci con tutte le scarpe, di non accettare situazioni inaccettabili.


Eppure il corpo risponde con slancio a questa emozione, ed io lo lascio fare senza curarmene troppo.


Di questa giornata, mi resta il sapore pulito e dolcissimo di un bacio rubato al tempo e al mondo, da ladra quale non sono.


Ho voglia di dileguarmi, ma nel contempo resto, cercando di sciogliere questa contraddizione nella quale sono precipitata.













3 commenti:

Bulut ha detto...

Com'e' tenero tutto questo... :)

.come.fossi.acqua. ha detto...



Dal tenero al pornografico - se l'avessi spinto nell'ascensore - é un attimo... :)))))

sara-sky ha detto...

è tenero è tenero, è inutile che ci provi! :p