lunedì 4 aprile 2016

INTERESSI NON CORRISPOSTI



Mi ha letteralmente bombardato di messaggi per una settimana intera.


Ho capito che ha un interesse per me, ma io non ce l'ho, e ho quasi del tutto esaurito pazienza e cortesia.


Mi ha fatto mille inviti, insistito altrettante volte, addirittura ha cercato di convincermi a raggiungerlo facendomi credere che ci fossero anche gli altri, una volta, e si è sganciato dagli amici una sera, confidando nel fatto che gli avrei detto dov'ero per aggregarsi.


"Ho letto il messaggio quando sono rientrata a casa", gli ho scritto l'indomani.


Infine, ho raggiunto degli amici in comune e si é fiondato quando ho risposto "si" a un "ma ci sarai anche tu stasera?".


Mi ero scelta delle cose da mangiare sul bancone che preparano al locale per l'aperitivo, riempiendo un piatto, ma mentre mi sono girata a parlare con un'amica, ha cominciato a prendere cose con la mia forchetta da lì.


"Non sai farti un piatto per conto tuo?"
"No, mi piace mangiare dal tuo!"
A me non piace che mangi dal mio piatto.
"Puoi finirlo, non mi va piú nulla".
Mi ha fatto così innervosire che mi è passata la fame.


Mi sono spostata dall'altro lato del tavolo a chiacchierare con un'altra persona ed è venuto a stazionare in piedi alle mie spalle.


Ha attaccato bottone con un amico e nel frattempo mi nominava nel discorso, ad alta voce, cercando di tirarmi nella conversazione.


"Scusa, mi vengo a sedere dall'altro lato del tavolo, questo vocione qui dietro mi sta perforando il timpano, non ti sento...", ho detto alla persona con cui stavo chiacchierando.


Poco dopo, il tempo di alzarmi per prendere una focaccina, ho posato la borsa che avevo a tracolla sulla sedia.


Sono tornata ed era seduto al mio posto, abbracciato alla borsina.


Mi sono innervosita come mai.


"Non c'è bisogno che tieni abbracciata la mia borsa, la metto a tracolla"


"No, la tengo volentieri..."


Dopo un minuto l'ha appoggiata sul tavolo macchiato sul quale stavamo mangiando.


Ho sentito il fumo della rabbia dalle narici e dalle orecchie e ho pensato che la mano che stava partendo per un ceffone dovesse afferrare la borsa.


Che non era il caso di dare spettacolo e passare per l'arpia che non sono davanti a tutti, in un luogo aperto al pubblico.


"Ti sembra il caso di farmi macchiare la borsa sul tavolo, quando ti ho detto che l'avrei messa a tracolla se ti stufavi di tenerla?", ho detto con quanta più calma possibile.


Tempo dieci minuti, ho contattato un'amica.


"Ti raggiungo".


Sono sparita senza dire dove andavo.



6 commenti:

sara-sky ha detto...

situazione sgradevolissima, ma l'hai gestita bene

.come.fossi.acqua. ha detto...


Ho vinto il premio per la pazienza... :))))

Bulut ha detto...

Davvero, che fastidio il tipo!

.come.fossi.acqua. ha detto...

Giá... ;-)

Anonimo ha detto...

Mamma mia che pesantezza, uno stalker!
Certa gente non se ne rende conto, io mi chiedo: ma una dignità non ce l'hanno?
A me, dopo che non ho mai concretizzato l'occasione per un'invito, mi è arrivato un messaggio con scritto : "Pranzo o cena?"...ma allora non hai capito nulla!!!
per non considerare il disagio in cui mi trovo quando poi incontro la persona in questione...

Ti leggo sempre e non commento mai

Giulia

.come.fossi.acqua. ha detto...



forse pensano che insistendo un po' le cose cambino.
o forse credono che facciamo le difficili.
davvero non lo so...

ciao Giulia!