lunedì 18 aprile 2016

L'85,8% DEL 31,2% E DI NUMERI CHE PARLANO



L'equivalente di circa un quarto (1/4) di questa magnifica nazione ha ritenuto di partecipare al referendum votando si.


Una parte di questo quarto - la minoranza del paese - molto democraticamente e nel rispetto del principio maggioritario (devo specificare l'ironia?) ritiene che la maggioranza abbia agito male, venendo meno al DOVERE di andare a votare, e che vada denigrata con i peggiori epiteti.


Che astenersi sia un diritto che le persone - la maggioranza schiacciante - hanno ritenuto, secondo la propria coscienza, di esercitare, non sembra essere alquanto chiaro e noto ad una parte di questo quarto.


Nel frattempo, un tubo contenente petrolio o non si capisce bene che, ha deciso che era giunto il momento di suicidarsi per la causa con un atto dimostrativo e scenografico.


Il sospetto di un sabotaggio ad hoc ha sfiorato tutti, e finché non termineranno le indagini, resterà lí, a fior di pelle, come un brivido.
La propensione a creare casi che dovrebbero scuotere le coscienze assopite di chi, semplicemente, ha un'altra opinione, é storicamente riconducibile a frange estremiste poco interessate alle conseguenze disastrose dei propri gesti, anche se li danneggia in prima persona.


Un po' come il marito che per fare dispetto alla moglie si evira.


Chissà cosa ne pensano i NO TAV ed i loro sostenitori, dell'astensionismo massificato del Trentino, dove la questione delle trivelle nel mare ha una certa rilevanza a livello nazionale, ma non, evidentemente, a livello locale, dove ci sono le montagne.


Com'era la questione del prendersi cura solo del proprio orticello, aspettandosi che gli altri sposino cause che direttamente non li riguardano?


Chi si é astenuto - di nuovo, la schiacciante maggioranza - ha fatto una scelta precisa dettata da ragioni che hanno poco a che vedere con l'invito a disertare i seggi calato dall'alto, e certe prese di posizione trionfali a livello politico mi sembrano risibili.


Prima di scrivere un CIAONE io ci avrei riflettuto qualcosa di piú, e avrei evitato.


L'astensione della maggioranza, ho questa sensazione netta, non é stato un regalo al PD, che ingiustificatamente ne gioisce come se lo fosse.


Non mi concedo mai toni provocatori, ma sono giunta alla conclusione che gli sproloqui vadano arginati, che non ne posso piú di leggere e sentire cose che non sono, che non voglio essere schiacciata da una minoranza delirante che alza la voce e cui nessuno si oppone dichiaratamente.















7 commenti:

Apprendista Nocchiero ha detto...

Onestamente vedo il diritto di esentarsi dal voto come lo sciopero a scuola da parte degli studenti.
Non avendo voglia a quest'ora di cercare una fonte più affidabile, mi affido alla cara vecchia wikipedia, secondo la quale, alla voce "diritto di voto" conclude con:

<>

Volendo anche dire che ok, votare è solo un diritto, non un obbligo, c'è da ricordare che chi vota può (in linea teorica) esprimere un'opinione, tramite il proprio voto (poi ovvio che aveva ragione Twain a dire che se votare facesse differenza, non ce lo farebbero fare).
Cosa intendo con ciò?
Per me un non votare è una scelta accettabile e che io accetto (non vuoi votare? Non farlo, ok.)
Ciò che non tollero è il vedere chi non vota che si lamenta per la situazione attuale.
Non parlo per questo referendum in particolare che, come giustamente hai detto, interessa solo a chi vive sul mare, bensì ad eventi più importanti, quali ad esempio, le elezioni in cui la quantità di votanti è pressoché la stessa, sebbene dovrebbe interessare a tutti...

Apprendista Nocchiero ha detto...

Stupido linguaggio html che non conosco XD (quindi stupido io, in effetti)

"Attualmente in Italia il voto è un dovere e un diritto di tutti i cittadini con più di 18 anni."

diceva wiki....

.come.fossi.acqua. ha detto...

Votare é anche un dovere ai sensi dell'art. 48 Cost., ma per il referendum, l'art. 75 Cost. non prevede lo stesso meccanismo delle votazioni in generale.
Lo dice la Costituzione, prima di wiki.
Una Costituzione sconosciuta ai piú.

Anonimo ha detto...

Precisazione: si è astenuta in massa la provincia di BZ e non quella di TN, chiaramente dell'Italia a loro non interessa un fico secco.
Io, Trentina, ho votato.
Fede

.come.fossi.acqua. ha detto...



Quello che ho scritto, credimi, era davvero solo provocatorio.
Per me, molto democraticamente, gli italiani si sono espressi votando si, no e astenendosi.
Anche se, da come leggo massicciamente in giro sui social e in commento agli articoli di giornale, chi ha espresso un si pensa apoditticamente di essere dalla parte della ragione e dall'alto dello scranno su cui siede ritiene giusto infangare chi ha deciso di astenersi, esercitando un diritto di pari livello all'espressione del voto.

Le ragioni dell'astensione, secondo me, vanno rinvenute in altre faccende, e non nella lontananza dal mare dei trentini.
Sono convinta, peró, che ci sia un'incidenza dovuta alla lontananza dal mare.
E al menefreghismo.

Questo dovrebbe far riflettere chi ha preso posizione per la TAV, considerandola una faccenda ambientale di rilevanza nazionale, laddove l'ambiente ha avuto, forse, un significato circoscritto all'impatto che interventi di alto livello potevano arrecare a livello locale.

É solo la mia idea.

É che fondamentalmente, la logica del curare solo il proprio orticello, mi infastidisce.



kovalski ha detto...

pienamente d'accordo.

con una postilla: se la gente non dico sapesse un minimo di diritto amministrativo, ma avesse almeno una infarinatura della costituzione italiana, si sarebbero evitati un sacco di sproloqui ad cazzum sull'obbligatorietà del voto in un referendum

.come.fossi.acqua. ha detto...



Kappa, i deliri, purtroppo, non sono terminati.
Continuano, ad oggi.

Mi consola la bassa percentuale della popolazione da cui questi sproloqui provengono.

Una minoranza, che tale va considerata.