sabato 30 aprile 2016

TUTTAPPOSTO E NIENTINORDINE



Mi sono trascinata alla cena di rappresentanza con gli orecchini sbrilluccicanti.
Ho mangiato, bevuto, chiacchierato, cacciato fuori qualche coniglio dal cilindro, semi-monopolizzato la conversazione.


Esco fuori così, mio malgrado.


Quanto sono brava a dissimulare certi malesseri...


Mi piace quando riesco a mantenermi in disparte e in silenzio, ad osservare qualcuno che tiene viva la conversazione in modo interessante, ma capita davvero di rado.


"C.f.a., posso farmi una foto con te?", mi ha chiesto qualcuno al termine della cena.
Mi pareva brutto dire di no, e mi sono prestata, e ho sorriso anche se la testa stava letteralmente scoppiando e mi si chiudevano gli occhi.


É arrivato un tipo che conosco e si é rimproverato che ci incontriamo sempre quando é in tenuta da lavoro, che questa cosa mi fa pensare male di lui.


Gli ho detto che penso male dei lavativi, non dei lavoratori.


Dovevo raggiungere degli amici, ma non ce l'ho fatta.


Avrei dovuto guidare in stato comatoso per una manciata di chilometri, andata e ritorno, e ho preferito tornare a casa.


Ho messo su questo film sulla reincarnazione che ho giá visto, e ascolto distrattamente scorrere in sottofondo mentre scrivo.


L'alea dei sogni di stanotte é rimasta aggrappata al mal di testa per tutto il giorno, sino a confinarsi nel limbo delle cose destinate per il mio bene, o per quello di chi sa chi, a non avverarsi.


"Potremmo cercare per sempre senza trovare nulla", sta dicendo il protagonista del film.


Vale anche per me.


Me la sto rischiando da parecchio, in questo senso.


Potrei non trovare nulla alla fine, avendo ridotto la vita alla ricerca di cosa?


Di qualcosa che magari non esiste.





4 commenti:

Anonimo ha detto...

troveremo sempre o cmq qualcosa.....non siamo su questa terra a far numero, almeno voglio crederlo.

Rebecca ha detto...

Ti lascio un pezzo di un libro che io adoro, sperando che ti possa aiutare a dare una risposta alle domande che ti poni. O almeno, per me è stato utile, magari può darti qualche spunto per una riflessione... :)

"Quando qualcuno cerca, allora accade facilmente che si perda la capacità di vedere ogni altra cosa, fuori di quella che cerca, e che egli non riesca a trovare nulla, non possa assorbire nulla, in sè, perchè pensa sempre unicamente a ciò che cerca, perchè ha uno scopo, perchè è posseduto dal suo scopo.
Cercare significa: avere uno scopo. Ma trovare significa: essere libero, restare aperto, non avere scopo."

Hermann Hesse, Siddharta.

.come.fossi.acqua. ha detto...

Vela, me lo auguro profondamente di non stare su questa terra a fare numero... ;-)

.come.fossi.acqua. ha detto...

Rebecca, lo spunto della possessione dallo scopo é notevole.
Grazie.