martedì 3 maggio 2016

SOLO PER LAVORO



Contravvengo alla regola imposta di non vedersi.

E la rompo con la scusa del lavoro, per cui per davvero mi serve una mano, e si, potevo fare tutto via mail, ma no, preferisco caricarmi il pc, farmi un viaggio, e parlarne a voce.

"Se questa cosa ti turba, se preferisci che non vengo, dimmelo, e comunichiamo via mail", gli ho detto.
"No, vieni...", mi ha risposto con un fil di voce.

Ci abbiamo fantasticato entrambi parecchio sul fatto di vedersi a lavoro, segregati in una stanza silenziosa e al riparo da occhi indiscreti, immersi in quello che è il nostro peculiarissimo mondo.

E' un vedersi che non significa nulla, nel contempo, sospeso nelle trame smagliate del tempo, ma me lo voglio concedere.

Perché appartengo al mondo reale, non alle proiezioni di quello virtuale.

E perché ho bisogno di un sorso di questa vita cui ho deciso di sottrarmi.

Perché anche di queste cazzate si vive, ogni tanto.



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