mercoledì 22 giugno 2016

E PENSO A TE, CARO VIAGGIO ESTIVO...



Ed alle possibilità di raggiungere gli uni o gli altri amici.

O di partire con un'amica.

O di partire da sola.

Perchè l'alternativa di partire con un compagno non c'è.

E nemmeno quella di raggiungere un amante, a meno di non voler essere stronza.

Sarei stronza, poi, fondamentalmente, con me stessa.

E dunque, ho steso un piccolo itinerario girovago e barboneggiante in un paese europeo.

Macchina, tenda, sacco a pelo, chitarra.

I capelli sono ricresciuti alla grande, per agosto sarò di nuovo abbastanza hippie da poterci infilare pure i fiori in mezzo.

Ha una forma circolare irregolare, questo itinerario.

Mischia la frenesia della movida al silenzio della natura incontaminata, e luoghi più turistici con altri che non lo sono affatto.

Non ho ancora sperimentato la cucina della parte alta dell'itinerario, dove non sono mai stata.

Ho fissato due luoghi nella memoria, dove intendo invece ritornare.

Anche se piangerò.

Vorrei sentire di nuovo il rumore dell'onda che si ritrae, scricchiolando, sui ciottoli scuri di quella spiaggia incantevole.

E' un itinerario di massima, non li preparo a tavolino, sono sempre orientativi i miei programmi, e soggetti a mille varianti, sul luogo.

Perchè si può tracciare nella mente una strada, e imporsi di seguirla, ma ci sono mille intersezioni, degli incroci, dove devi volgere lo sguardo a destra e sinistra, prima di verificare se puoi procedere in avanti.
Se non occorra fare retromarcia.
Prendere una scorciatoia.
O cambiare rotta.

Ogni considerazione è utile e valida, quando si viaggia.

E non solo.


Tolta questa breve divagazione sulle ipotesi di viaggio, vado a prendere un altro caffè e mi rituffo nello stramaledetto lavoro.


2 commenti:

Apprendista Nocchiero ha detto...

Se passi di qua, fermati almeno a bere un caffé.

.come.fossi.acqua. ha detto...



mi muovo in orizzontale, a questo giro, non salgo su.
al prossimo giro volentieri!