giovedì 21 luglio 2016

COME PARLARE A ME STESSA



L'ho chiamato senza troppe cerimonie.
Senza pensarci.
Lo dovevo informare di una cosa, discutere di altre.

Ad un certo punto ho sentito solo l'eco della mia voce nel telefono vuoto.
O nel vuoto travestito da ascolto.
Mi è parso che l'unico ascolto al fluire dei miei ragionamenti lo stessi opponendo con le mie orecchie ed il mio cervello.
Avrei voluto romperlo, e contraddirmi, come da avvocato del diavolo so ben fare, solo per spezzare l'incanto della consequenzialità.
Della logica spudorata.

Ho sentito flebilmente emergere una voce, su un profilo problematico che avevo giá sviluppato e risolto, e sono rientrata in me.

Sono al telefono con lui.
Perchè diamine l'ho chiamato?
Perchè mi ci sto intrattenendo a parlare di lavoro, ancora, maledizione?

Perchè la sua logica è simile alla mia, e lo sento familiare nel ragionamento.
Mi conforta, il suo ragionamento.
Mi fa sentire a casa.

A tal punto si confonde la vita con la vocazione di una vita.

Una delle vocazioni, quella lavorativa.

Per le altre, non trovo corrispondenza, se non nell'osservazione o nell'ascolto distante di ció che avverto come familiare, ma non conosco direttamente.

Lui lo conosco, lo tocco, lo raggiungo, non meno di quanto faccia lui
 con me.
Anche solo con la voce.

Le parole sono pericolose anche quando non dicono nulla.

Celano sempre letture molteplici, che sfuggono al controllo che mi impongo di esercitare sui miei gesti.

Invano, è il caso di dirlo.

Certi buoni propositi durano nanosecondi, forse, se ci arrivano.


4 commenti:

Apprendista Nocchiero ha detto...

Più ti leggo e più ho l'impressione che tu abbia il bisogno quasi fisico di "rischiare".
Sempre.
Magari con la consapevolezza di star puntando un penny su un cavallo zoppo ma vuoi scommettere e punti ogni volta, anche non volendo.

Punti e giochi sapendo di non vincere e nascondendo a te stessa la reale speranza di vincere, come se pensarlo troppo forte potesse far sì che il desiderio non si avveri.

.come.fossi.acqua. ha detto...



È una lettura interessante, la tua.
Ci rifletto.
Anche se, in questo caso, è certo che non ci sia nulla da vincere.
Non in modo stereotipato, quanto meno.
E comunque no, non una vittoria.
Punto sul vivere, perchè forse non ha molto senso in generale puntare su altro.

Apprendista Nocchiero ha detto...

Vivere...
Sembra qualcosa di bello per cui valga la pena passare il tempo

.come.fossi.acqua. ha detto...


L'unico modo in cui occuparlo proficuamente.
Siamo qui per vivere, non per risparmiarci.
Per cosa poi?
Per quando?