venerdì 29 luglio 2016

DELLE ULTIME SERE QUI



Quando si decide di rimanere al paesello e scendere sotto casa per passare una serata "tranquilla", si fanno sempre circa le 3.
O le 4.
È quanto è successo questa settimana.

Stasera raggiungo amici altrove.
Ho i capelli bagnati, sono sul letto a scrivere dal cellulare, la schiena mi fa meno male, la pelle, dorata dal sole, profuma di bagnoschiuma e salsedine.

Oggi sono andata a mare, e c'era tanto vento che non c'era nessuno.
Stesa sulla sabbia soffice, ho contemplato le rocce alle mie spalle e ascoltato curiosa la lettura della lonely, in riferimento ad alcune tappe che faremo in viaggio.

Tra queste circa 3.000 metri da scalare, e una mappa di rifugi nei quali pernottare, disponibile in loco.

Devo ancora equipaggiarmi a dovere.

Le altezze fanno da contraltare alle profondità.

Ho testato la subacquea, ha una definizione notevole.




Tra le cose romantiche accadute questa settimana, una ha riguardato un'amica con una conoscenza comune.

La romanticheria si è arenata immediatamente, non appena lei ha varcato la soglia di casa di lui.

"Non aveva i preservativi... pretendeva di farlo senza. Sono stata categorica e gli ho detto che non se ne parlava"

Avevamo parlato a mare, diverse ore prima, di quanti casi di gonorrea, varianti della sifilide e altre malattie veneree degenerate in forme cancerose avesse riscontrato il padre medico che esercita in un ospedale locale.
Ferme le statistiche nazionali, facilmente reperibili anche sotto forma di articoli marginali su giornali on line, ivi inclusi quelli a tiratura nazionale.

Avere rapporti consenzienti e protetti mi sembra il minimo, con i tempi che corrono.

Una forma di rispetto essenziale per se stessi.

Non lo è, per molti.
Non capisco in che percentuale concorrano ignoranza ed autolesionismo.

Ed è preoccupante, considerato il numero di uomini (praticamente tutti) che ti chiede di farlo senza o è dedito ad una promiscuità quanto meno discutibile.

A parte la questione della protezione, il tipo ha avuto diverse uscite infelici, ha fatto battute sessiste, l'ha messa a disagio.

E lei gliel'ha detto.

L'ha messa alla porta dicendole che se in compagnia di un uomo non apriva le gambe e faceva tutte queste storie, aveva chiaramente un problema.

In questi termini beceri in cui ne sto scrivendo.

Lui ha un'estrazione medio borghese, o circa quasi.
Istruito, lavora, un bel ragazzo che ha superato i trenta e quasi ogni sera esce nel solito locale del paesello, dove con la combriccola di amici della sua etá e amichette ventenni che lo idolatrano, finisce la serata a fumare a giro qualche cannetta.

"Vuoi bere qualcosa?", le ha chiesto nel locale, prima di portarsela a casa, e lei gli ha risposto di sì.
È tornato da lei con una birretta in mano "tieni, fatti un sorso".
Un Lord.

In bagno a casa di lui, dove lei si era rifugiata un secondo, ha trovato una boccetta di tinta per capelli.
I suoi.
"Ecco perchè aveva quel colore cosí vivo e uniforme", mi ha raccontato perplessa.

I pezzettini del puzzle, ricomposti, delineano l'immagine di una generazione, la nostra, quella che ha colonizzato il paesello con le sue malsane abitudini, che preferisce passare il tempo con le ventenni, facendo finta di avere ancora vent'anni.

Solo che il tempo passa, e la tintura per i capelli - dovrebbero scriverlo sulle confezioni - non lo ferma.



















5 commenti:

Apprendista Nocchiero ha detto...

Tanto vento che nessuno era al mare...
...
Rido.
...
Ma tanto.

Riguardo all'elemento, credo sia il segno dei tempi che, appunto, cambiano e non si lasciano fermare dalla tintura per capelli.

Che poi io non la capisco...pagherei per avere i capellli uniformemente bianchi, dannazione e invece devo aspettare

sara-sky ha detto...

mi fa pensare tanto la scarsa propensione al preservativo....
E' diffusissima e io invece credo che averli sia segno di rispetto.
Non ti dico quando un'amica ha detto al suo uomo "tranquillo, io li ho"...apriti cielo! era diventata immediatamente una poco di buono :D

.come.fossi.acqua. ha detto...

Apprendista, te c'hai la bora, ma qua quando la temperatura scende di un paio di gradi e fa un po' di vento la gente non va a mare.

Io voglio i capelli che ho, invece.
Tinti o non tinti.
Non li ho tinti, peraltro, per fermare il tempo, ma per cambiare.
E soprattutto ho l'etá che ho.

.come.fossi.acqua. ha detto...


Sara, è una propensione universale.
Perchè vogliamo parlare di quelli che ti chiedono se li hai tu?
Neanche i preservativi sapete comprare?
Altro che essere considerate poco di buono!
Questi qui come andrebbero considerati allora?
Una generazione di ragazzini incoscienti.

E averci a che fare, pure no.

Apprendista Nocchiero ha detto...

Qua la questione non è che c'è la Bora ma che manca il senno.
Con la Bora a 100km/h gli imbecilli vanno in bicicletta e gli incoscienti vanno a nuotare con la corrente che li spinge verso Rimini.
E chi sono? Ragazzini forse?
Anche, certo ma per lo più anziani, fra i 60 e gli 80, incosapevoli della loro età, eterni ragazzi con le palle quadrate.
(Mia prozia era uscita in canoa a 70 anni ed è rientrata durante una tempesta)

I capelli sono una delle parti del corpo che più accuratamente ci descrivono.
Analizzare un capello significa conoscere ogni cosa di una persona di momento in momento, durante la vita del capello.