mercoledì 27 luglio 2016

DI UOMINI CHE SCAPPANO E DI QUELLI CHE RESTANO



Ho conosciuto un tipo ieri sera, che suona stasera, in un locale che frequento.
Carino, bella voce, attraente.
Strafatto.

L'aggettivo è ricorso anche in una frase che ha pronunciato, riguardo una sera che era non so dove, che non ricorda cosa o come, perchè era "strafatto".

Finchè sei ragazzino, strafatto ci sta.
Dopo, ci puó stare come episodio che capita, e nemmeno con la cadenza dell'occasionalmente.
Fermi questi due limiti temporali, per me strafarsi è sinonimo di un atteggiamento autodistruttivo e infantile.
E quindi la portata antierotica di chi assume di essere strafatto, o di esserlo di frequente, su di me è dirompente.

Sono stata a chiacchierarci un po', stanotte, con i piedi in acqua e i risvolti dei pantaloni bagnati dal mare.

Ho pensato che in fondo potevo concedermi qualcosa di insignificante, nell'eventualità, solo per il gusto di passare il tempo.

L'incontro successivo al mare si è arenato per un piccolo equivoco.

Questo mi ha consentito di guadagnare tempo per scambiare una chiacchiera in separata sede con un'amica.

Mi ha detto che il tipo, dopo avere messa incinta una sua amica, l'ha mollata prima che partorisse.

Questa circostanza ha spento del tutto qualsiasi tipo di curiosità nei suoi confronti.


Del resto, gli uomini che di fronte alle responsabilità (leggi "compagna incinta" e "figli") non scappano ce ne sono pure.

Magari peró, pretendono di fuggire dalla loro galera con te, solo temporaneamente e di nascosto, e tu gli lasci talmente un ottimo ricordo che decidono di chiamare la nascitura con il tuo nome.

Nessuno, nemmeno il piú integerrimo ed insospettabile che ho incontrato, non ha mai sgarrato almeno un paio di volte.

E quindi mi chiedo se tra le due soluzioni, quella di scappare o quella di restare a denti stretti, come un animale in gabbia, non sia preferibile scegliere consapevolmente la propria compagna.

Se sia del tutto fantastico immaginare di stare con qualcuno che non sia spinto solo da egoismo, opportunismo, solitudine, o retaggi di vario genere, a stare con te, ma dal sentimento.

Perchè puoi restare, o andartene, ma se non te ne frega nulla, non fa differenza.

Il sentimento, con la responsabilità, non ha nulla a che vedere.

E pretendere di tenere in piedi un sentimento attraverso la responsabilità, è da folli.









4 commenti:

UIFPW08 ha detto...

Allontanarsi dalle proprie responsabilità è indice di bassa crescita mentale. Buon mercoledi
Maurizio

.come.fossi.acqua. ha detto...



Si può non allontanarsi dalle responsabilità, senza però non cedere all'ipocrisia.

E' questo che non concepisco.

sara-sky ha detto...

è un club ben nutrito direi....

.come.fossi.acqua. ha detto...



Sara, pare davvero di si...