mercoledì 31 agosto 2016

PROBLEM SOLVING AL FEMMINILE



I soliti casini sul lavoro.
Comunicazioni estive di quelle che ti fanno schizzare la pressione sanguigna alle stelle.

Mi sono incazzata come una biscia, e ho atteso un giorno per alzare il telefono.
Ho scritto, nel contempo, rappresentando il mio disappunto.

Ho composto la questione in modo civile, alla fine.
E ho detto alla stronza - chè davvero una stronza! - che se dovessi scegliere qualcuno con cui avviare una collaborazione parallela, oggi, sceglierei lei.
Perchè è stronza, ma brava.
Brava come poche persone che fanno questo mestiere.
E quindi era giusto che lo sapesse, che la detesto, per certi modi che ha, e che con me deve mettere da parte, ma che allo stesso tempo la stimo.

In un mondo, di suo, chiaramente improntato al maschilismo più becero, che riflette con prepotenza questa impronta nel mondo del lavoro, le donne dovrebbero essere compatte, non farsi la guerra.

Stronze, se occorre, se necessario, ma disponibili a far squadra tra loro.

Perchè da sole siamo una forza, ma unite saremmo una potenza.

E non prendete, questa mia, per una esternazione di femminismo, non lo è.

Non mi serve essere femminista, o maschilista, o piegarmi di volta in volta alle logiche della convenienza, o dividere la vita in compartimenti stagni nei quali assumere un ruolo o l'altro per convenzione.

Sono un essere umano con l'apparato riproduttivo femminile.

E un bel faccino, pure.

Che diventa faccia tosta all'occorrenza.

E questo non ha mai avuto a che fare con il genere di appartenenza.


2 commenti:

Bulut ha detto...

Wow, sei tosta!

Una mail del genere è decisamente fuori dell'ordinario, ma in senso buono. Intendo dire che non è banale, nei concetti che esprime.

In bocca al lupo!

.come.fossi.acqua. ha detto...


L'ho chiamata, dopo la mail.
Gliel'ho detto a voce ;-))