domenica 25 settembre 2016

AI MATRIMONI DELLE FIGLIE DEGLI ALTRI



Il disappunto che si legge tra le righe non riguarda me, ma i miei genitori.
Vengono e veniamo invitati ai matrimoni degli altri da sempre, come ospiti.
Forse li mette a disagio più del dovuto, questa circostanza.
Non capiscono per quale ragione non abbia un uomo accanto, ormai, da un po'.
Perchè non desideri sposarmi.
Perchè i matrimoni e la prole altrui non mi stimolino a fare altrettanto.

Non c'è alcuna forma di eroismo nello scegliere di sposarsi.
Nemmeno nel fatto di rimanere single.
L'atto di coraggio maggiore è quello di dare seguito ai propri istinti e sentimenti.
Di rispettarli.
Tutto qui.
E se non trovo l'amore, difficilmente posso obbligarmi a frequentare qualcuno con il solo scopo di non rimanere da sola.
O per lo sfizio di indossare l'abito bianco e spendere tanti soldi per organizzare un matrimonio.
Nel contempo, non ho nulla contro il matrimonio nè contro chi si sposa.
Ho degli amici che ai matrimoni hanno deciso di non andare più.
Io sono tra quelli che, invece, ancora vanno e gioiscono per chi nella vita ha scelto di fare un passo importante, legittimandolo attraverso le tradizioni e i riti che gli appartengono.

"C.f.a., e tu quando ti sposi?", mi ha chiesto uno al tavolo degli invitati.
"Probabilmente mai. Non a breve, in ogni caso"

E la domanda è sempre la stessa, chiunque la ponga.

"Come è possibile che una come te stia da sola?", come se fossi un animale raro, appartenente a questa categoria in estinzione fatta di un sottoinsieme di "quelle come me", di cui non si capiscono bene i contorni.

"Non posso forzarmi a mettermi un uomo accanto, solo per non rimanere da sola. Se capita di incontrare qualcuno bene. Se non capita, va bene lo stesso", ho risposto.

Ho aggiunto anche che é difficile trovare una persona in gamba e perbene, perchè la maggior parte delle persone è marcia.

Si, ho usato proprio questa parola, e mi suonava male in bocca, mentre la pronunciavo, ma è stata quanto di più corrispondente a realtà potesse venirmi in mente.

Quanti, di quelli che si sposano stanno insieme per davvero?
Quanti durano?
Non è questione di sopravvivere al matrimonio.
Si tratta di prendere atto di ciò che si vuole dalla vita, e indirizzarsi in quella direzione.

Detto ciò, il matrimonio è stato di una sobrietà estrema, l'evoluzione naturale di una vita condotta insieme.
L'equilibrio precario di problemi e disagi che si realizza in ogni nucleo familiare che si unisce, tramite gli sposi, ad un altro, ha retto alla grande.

Ho mangiato tanto pesce crudo e tanti dolci.

Ho mancato i confetti.

E la bomboniera.

Al contrario dei miei, che le collezionano da sempre, io non ho nemmeno un mobile da dedicar loro.

Di suppellettili, a casa, non ne ho molti, ma preferisco quelli di viaggio a quelli di matrimonio.
















4 commenti:

Federica R ha detto...

Concordo pienamente con ogni singola parola! Settembre quest'anno sembra il mese dei matrimoni poi...bhà!

.come.fossi.acqua. ha detto...



contenti loro che si sposano...
che poi ammetto di avere più amici single che amici sposati o fidanzati.

anche perchè gli sposati in genere, dopo che gli hai fatto il regalo per il matrimonio, si ricordano di nuovo di avere amici quando gli nascono figli, li battezzano, gli fanno la comunione, e poi la cresima.


sara-sky ha detto...

concordo col discorso...e anche sull'analisi. Ma anche io sono sempre felice di andare ai matrimoni, se ho un vero legame con le persone. Altrimenti metto una quota e non vado

.come.fossi.acqua. ha detto...



io a dire il vero non ne conosco molti che si sposano.
conosco più gente singola, e questo mi mette al riparo dall'essere invitata.