domenica 4 settembre 2016

E VOCI ALLEGRE AL TELEFONO



Mi ero raccomandata di essere serio e non mancare l'occasione.
E gli ho mandato per messaggio un in bocca al lupo.
Siccome è un po' testa di cazzo, l'ho chiamato per sapere come era andata, visto che non mi aveva fatto sapere nulla.
"Ho posticipato ad oggi. L'appuntamento è tra poco", mi ha detto, e mi sono un po' scocciata, e gli ho fatto un mezzo appunto, e gli ho rinnovato l'invito a chiamarmi.

Silenzio per due giorni.

Stavo leggendo, la lampada puntata verso il muro, sdraiata sul letto in pigiama, ed è suonato il cellulare.

"Ohhh che stai a fa?"
"Sto a casa..."
"Ma veramente? A far che?"
"Parliamo prima di cose serie! Come è andato il colloquio? Sento una voce allegra, spero bene!"
"Si, tutto bene, mi dovrebbero assumere a breve"

Mio cugino è un po' un fratello.
Siamo cresciuti insieme tra nonna e bisnonna, e ci diamo una mano quando serve.

"Come hai fatto con i materassi, che io non ci sono stato?"
"Mi sono caricata il nuovo per le scale, tirandolo su per i gradini per i lacci con cui l'avevo legato. Il vecchio l'ho trascinato giù, e devo smaltirlo"
"Domani ti aiuto io! Alle 8 sono da te!"
"Non ti sembra un po' presto?"
"Alle 9 sono da te"
"Va bene, ci vediamo alle 9.30 da me"
"Ma adesso che fai? Sul serio stai a casa?"
"Se sei in giro, mi infilo la tuta e scendo al mare, facciamo un po' di sport"
"Sto andando a fare un giro a ... a bere una cosa..."

E no, l'alcol non mi motiva a sufficienza per abbandonare il letto, stasera.
Lo sport si, ma il bere no.
Non ho voglia.

Affondo gli occhi, finchè non si chiudono, di nuovo nelle pagine del libro.

Domani devo anche lavorare.


Nessun commento: