giovedì 15 settembre 2016

PIENO DI GENTE TURBATA


Settembre fa male alla gente, come gennaio.
Sono mesi feroci, di rientro allo stress lavorativo.
Come se fosse naturale accollarsi la parte fastidiosa e pesante del vivere.
Come se fosse questo a coincidere con le responsabilità.

Questo pessimismo strisciante, l'insoddisfazione permanente, la frustrazione, ci accomunano tutti, in misura diversa.

Non conosco chi ne vada completamente indenne.

Di mio, devo lavorare come un animale, ma ho rinviato qualcosa, questi giorni, perchè non sono stata granchè bene.

Oggi sto meglio, ma non ho voglia.

Fa caldo, tanto che bisognerebbe trascorrere il tempo al mare, non controvoglia al lavoro.

Se la vita è fatta per essere vissuta, e in qualche modo bisogna pur lavorare per campare, tutti questi compromessi non mi sembrano accettabili.

Non mi sembra accettabile la burocrazia incalzante che mi obbliga per ogni tipo di operazione - anche quelle che non faccio - a dichiarare per tempo, a depositare per tempo, a giustificare per tempo, ad impugnare per tempo.

A pagare, costantemente.

E non mi sembra nemmeno accettabile gestire sempre i fottuti problemi della gente per due spicci miserabili.

Essere sopraffatti dalle responsabilità, in un paese che ha la pretesa di definirsi civile, senza ottenere una contropartita soddisfacente, è davvero ben lungi dall'essere accettabile.



2 commenti:

Patalice ha detto...

io sono tra quanti a settembre ammattiscono letteralmente...

.come.fossi.acqua. ha detto...



E chi non ammattisce, pata...
Io vorrei riscattare gli anni che mi restano da vivere fino alla pensione per prepensionarmi e non tornare a lavoro mai più!
:))))